Valentina Ferragni: «Critiche sul fisico? Sono insicura, ci ho fatto il callo». Cosa dice sulla sorella Chiara

La sorella minore di Chiara Ferragni, apprezzata designer e imprenditrice, si racconta dal punto di vista professionale e personale

Valentina Ferragni: «Sono sempre stata insicura, ma non temo confronti con Chiara. Nelle giornate no neanche apro i social»
Valentina Ferragni: «Sono sempre stata insicura, ma non temo confronti con Chiara. Nelle giornate no neanche apro i social»
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Venerdì 10 Giugno 2022, 12:49 - Ultimo aggiornamento: 13:13

Influencer sulle orme della sorella Chiara, ma con una passione tutta sua, diventata poi l'occupazione principale. Valentina Ferragni, alla soglia dei 30 anni, è un'apprezzata designer, che ha raggiunto il successo grazie alla sua linea di gioielli. Valentina Ferragni Studio, grazie anche alla brand manager Alessandra Osio, oggi è un marchio di successo.

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L'influencer: «Colpita dalla sua determinazione»

Intervistata da Anna Franco per Il Messaggero, Valentina Ferragni ha spiegato: «Alessandra è la mia partner in questo viaggio, che non è mai stato in solitaria ma appartiene a un team affiatato. All'inizio del 2019 avevo già iniziato a collaborare con alcuni brand del settore, già da piccola ero affascinata da bracciali e collanine. Ad un certo punto ho capito che le collaborazioni non mi bastavano, avrei voluto avere un brand tutto mio. Così è nato l'orecchino Uali, il primo pezzo: dal disegno su un foglietto siamo finiti a una produzione totalmente made in Italy, grazie ad una ditta di Arezzo».

«La V, principale elemento decorativo, è nata come iniziale del mio nome, ma poi è diventata qualcosa di totalmente indipendente. Oggi è un monogram registrato che richiama il mio amore per le forme geometriche e pulite. La più grande soddisfazione, per me, è quando le ragazze scelgono i miei gioielli. Sono orgogliosa delle mie creazioni, le indosso anche sui red carpet quando potrei scegliere marchi più blasonati» - spiega Valentina Ferragni a proposito del proprio brand - «Io e mia sorella Chiara siamo sempre state affascinata dalla moda, è una passione che abbiamo ereditato da nostra madre. Quando Chiara aprì il suo blog avevo 14 anni, non potevo lavorare ma era bello darle una mano con le foto e sentirsi parte di quel mondo. Una volta aperto il profilo Instagram, qualche brand mi contattò ma alcuni sostenevano che senza un blog non sarei andata da nessuna parte. Io volevo fare la mia strada, non volevo essere la copia di mia sorella, poi Instagram è esploso...».

«Da un po' di anni ho limitato le collaborazioni, non volevo che il mio profilo diventasse una sorta di sponsor. Preferisco interfacciarmi con poche aziende di cui condivido i valori, essere consumatrice ancora prima che testimonial. E qualche volta mi hanno rinfacciato di essere la sorella di Chiara, ma nessuna delle persone con cui ho lavorato» - aggiunge Valentina Ferragni - «Magari la prima volta vai alla sfilata di Dior proprio perché sei 'sorella di', ma se non hai le capacità, le collaborazioni poi finiscono. Ho voluto intraprendere un percorso simile a quello di mia sorella, non temendo i confronti che sono sempre dietro l'angolo».

«Le critiche per il fisico? Ormai ci ho fatto il callo, ma c'è voluto tempo. Sono sempre stata insicura, vengo da una famiglia dove tutti si sono realizzati e temevo di fallire come persona. Al lato estetico non ho mai dato peso e certi attacchi mi hanno un po' destabilizzato, ma chi mi sta vicino mi ha sempre supportato. E alla fine le critiche arrivano da chi sta seduto sul divano, non da chi lavora nella moda. Non scelgo il look o miglioro il fisico per qualcun altro, solo per me. E se ho avuto una brutta giornata, neanche apro i social: non si può piacere a tutti ed evito altri malumori» - conclude Valentina Ferragni, parlando del lato più intimo di se stessa - «Nessuno espone tutta la vita a tutti, preferisco pubblicare momenti positivi o progetti lavorativi. Anche perché non mi piace piangermi addosso. Chissà cosa accadrà tra qualche anno, se lavorerò ancora con Instagram. Vorrei che il mio brand crescesse con lo stesso spirito di adesso: siamo una piccola azienda, fatta di ragazze tutte under 30, ma siamo come una famiglia e amiamo ciò che facciamo. Nel privato vedo un matrimonio o dei figli, ma in primis vorrei essere felice».

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