Due rapine in poche minuti nel centro di Sora, arrestati "Lo Struzzo" e il complice

Due rapine in poche minuti nel centro di Sora, arrestati "Lo Struzzo" e il complice
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Mercoledì 8 Dicembre 2021, 12:28 - Ultimo aggiornamento: 12:41

Una tentata rapina e un'altra messa a segno nel giro di poche ore, i carabinieri arrestano F.S., un un 20enne di Rocca d'Arce, già noto  con il soprannome di "Lo Struzzo", per le lunghe leve e per la velocità nel correre quando tenta di sfuggire alle forze dell’ordine.

I fatti si sono svolti nella serata dello scorso 6 dicembre 2021 a Sora, dove da settimane si registra un allarme furti.  Due  giovani, uno armato di coltello e l’altro di pistola che, entrati all’interno di uno studio grafico, hanno intimato al titolare la consegna del denaro e del telefono cellulare,  non concretizzatasi, per la coraggiosa opposizione della vittima, la seconda consumata successivamente, evidentemente dagli stessi due giovani,  che introdottisi nel laboratorio di un sarto di origini pakistane e, sempre minacciandolo con le armi, gli avevano portato via il telefono cellulare. 

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La svolta nelle ricerche dei banditi è arrivata la notte successiva quando i carabinieri della Stazione di Sora e del Nucleo Operativo e Radiomobile, hanno tratto in arresto il giovane di Rocca D'Arce, "Lo Struzzo". Il ventenne è stato  sorpreso dopo aver rubato una Renault Megane in Via Sferracavallo  e nella folle corsa nel tentativo di seminare i carabinieri, si era fermato urtando un muretto in Via Roma poi fuggendo a piedi.

Dopo le attività relative all’arresto, i carabinieri sono ritornati sui luoghi dell’inseguimento e  proprio a ridosso della Via Torino rinvenivano in terra, a bordo strada, una pistola scacciacani (una replica perfetta di una Glock 17), priva di tappo rosso e perfettamente funzionante anche se non capace di espellere veri proiettili, arma presumibilmente  utilizzata nel corso delle due rapine. Così mentre il giovane veniva portato a Cassino per la convalida dell’arresto, i militari continuavano ad indagare per trovare il complice.

Ed è emerso che il ventenne nei giorni scorsi era stato fermato a Napoli, nel quartiere di Secondigliano, dove si era recato con l’autovettura rubata al padre, unitamente ad un 17enne, anch’egli italiano ed originario di Rocca d’Arce. Acquisite le fotografie e diramate le ricerche alle pattuglie, alle 19,30 della sera, mentre “Lo Struzzo” rientrato da Cassino era sottoposto ad un serrato interrogatorio, veniva rintracciato il suo complice che si aggirava per le vie del centro. Bloccato dai carabinieri in abiti civili che lo cercavano cercando di confondersi tra la gente, il giovane è stato poi preso in custodia da una pattuglia dell’Aliquota Radiomobile e della Stazione di Sora giunte in supporto.

Sottoposto sul posto ad una prima perquisizione è stato trovato in possesso di un coltello a serramanico, di un telefono cellulare e di pochi euro.

Portato presso il Comando Compagnia, dove già si trovava il complice, si è accertato che effettivamente il coltello e l’arma,  riconosciute dalle due vittime, erano quelle utilizzate per le rapine e che il telefono cellulare trovato in suo possesso era proprio quello rapinato al commerciante pakistano a cui veniva restituito.

I carabinieri hanno inoltre scoperto  anche quale fosse il luogo dove i due avevano trovato rifugio, un’abitazione dissestata all’interno della quale venivano trovati gli abiti indossati dai rapinatori e di cui si erano liberati per non essere riconosciuti, che venivano sottoposti a sequestro.

I Carabinieri sono ancora al lavoro per comprendere i movimenti dei due giovani nei giorni scorsi, non potendosi escludere che si siano resi responsabili di altri fatti non ancora loro attribuiti.

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