Smog e diffusione del Covid, avviato uno studio epidemiologico per capire se c'è una relazione

Smog e diffusione del Covid, avviato uno studio epidemiologico per capire se c'è una relazione
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Lunedì 11 Maggio 2020, 11:25

C'è una relazione tra smog e diffusione del Covid-19? Per dare una riposta a questa domanda l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) e l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) con il Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (SNPA) hanno avviato uno studio epidemiologico a livello nazionale per valutare se e in che misura i livelli di inquinamento atmosferico siano associati agli effetti sanitari dell’epidemia. 

La questione, evidentemente sentita in una provincia come quella di Frosinone tra le più colpite dal problema smog, è stata oggetto di un ampio dibattito sia a livello scientifico che su quello mediatico, ma le conclusioni sono state discordanti

Questo studio epidemiologico segue, infatti, l’avvio dell’altra iniziativa PULVIRUS, promossa da ENEA, ISS e ISPRA-SNPA, che valuterà le conseguenze del lockdown sull’inquinamento atmosferico e sui gas serra e le interazioni fra polveri sottili e virus.

Il progetto si baserà sui dati della sorveglianza integrata nazionale COVID-19, coordinata da ISS e del sistema di monitoraggio della qualità dell’aria atmosferica, di competenza ISPRA-SNPA e si avvarrà della collaborazione scientifica della Rete Italiana Ambiente e Salute (RIAS).

«L’inquinamento atmosferico - spiegano dal Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente - aumenta il rischio di infezioni delle basse vie respiratorie, particolarmente in soggetti vulnerabili, quali anziani e persone con patologie pregresse, condizioni che caratterizzano anche l’epidemia di COVID-19. Le ipotesi più accreditate indicano che un incremento nei livelli di PM rende il sistema respiratorio più suscettibile all’infezione e alle complicazioni della malattia da coronavirus.

Il progetto sarà caratterizatto da un approccio multidisciplinare perché tanti e diversi sono gli elementi da prendere in considerazione: l’epidemiologia ambientale e l’epidemiologia delle malattie trasmissibili, la tossicologia, la virologia, l’immunologia, al fianco di competenze chimico-fisiche, metereologiche e relative al monitoraggio ambientale
 

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