Coronavirus, il "focolaio" di Cassino sorvegliato speciale: vertice urgente in Comune

Il sindaco di Cassino Enzo Salera
Il sindaco di Cassino Enzo Salera
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Domenica 22 Marzo 2020, 10:41 - Ultimo aggiornamento: 2 Marzo, 18:31

La situazione è delicata, la più difficile per ora che si registra in provincia di Frosinone. Lo dimostra il fatto che ieri sera, al  Comune di Cassino, c'è stato un vertice a cui oltre al sindaco Enzo Salera hanno preso parte il prefetto di Frosinone Ignazio Portelli, il Direttore Generale della Asl Stefano Lorusso, il comandante provinciale dei Carabinieri col. Fabio Cagnazzo, il dirigente del commissariato di Cassino Raffaele Mascia, il comandante della Compagnia carabinieri di Cassino cap. Ivan Mastromanno, sono stati analizzati i dati preoccupanti già comunicati e discussi in teleconferenza con l’assessore regionale alla Sanità Alessio D’Amato. Insomma, lo "Stato Maggiore" delle istituzioni e delle autorità che stanno gestendo l'emergenza sanitaria del coronavirus.

Al momento non sono previste altre misure restrittive, oltre all'isolamento della clinica "San Raffaele", ma il focolaio Cassino resta un sorvegliato speciale.

Intanto i numeri. Li ha forniti ieri sera in un video pubblicato su Facebook il sindaco Salera: dei 24 contagi finora riscontrati al “San Raffaele”, 17 sono pazienti, 4 operatori sanitari e 3 pazienti dimessi e poi risultati positivi. Invece per quanto riguarda i contagi all’ospedale “Santa Scolastica”: 16 pazienti positivi di cui 5 provenienti dal “San Raffaele”, dieci di loro sono di Cassino. Tutti sono ricoverati in altre strutture. Ieri sono emersi nuovi contagi.

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«In questi momenti – ha detto il sindaco Salera - bisogna agire, non avendo colpi di testa ma avendo la capacità e la forza di collaborare con le massime Istituzioni sanitarie, governative e delle forze dell’ordine. Non mi stancherò mai di ricordarlo, in momenti come questi ogni decisione va concordata con le altre autorità in campo. Lo abbiamo già detto ma è importante che i cittadini della nostra città ma anche dell’intero territorio che gravitano su Cassino siano in casa ed evitino contatti e quindi il contagio».




La clinica “San Raffaele” è sotto la lente dai primi giorni di marzo, quando un uomo di ottantuno anni è risultato positivo al tampone del Covid-19. L’anziano, trasferito allo “Spallanzani” è morto pochi giorni dopo, ma il suo decesso, dopo l’autopsia, è stato ricondotto ad un infarto.

Nell’arco di due settimane, nonostante il rigido rispetto da parte del “San Raffaele” del decreto della Regione Lazio e delle disposizioni dell’Asl, ci sono stati altri ventitré casi di pazienti risultati positivi, diversi dei quali arrivati da altre strutture sanitarie. Già la settimana scorsa era stato disposto il blocco dei ricoveri e la Asl di Frosinone, in collaborazione con l’istituto “Spallanzani” di Roma, ha avviato l’indagine epidemiologica.

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Ma cosa vuol dire “isolamento” della clinica e cosa cambia rispetto ai giorni scorsi? La disposizione, come chiarito poche ore dopo dall’Asl di Frosinone, prevede che nessuno può più entrare o uscire dalla clinica se non autorizzato. I dipendenti della struttura sanitaria che sono venuti a contatto con le persone risultate infettate, per decreto regionale, al pari degli altri dipendenti del comparto sanità, continuano a lavorare fino all’insorgenza di eventuali sintomi sospetti. I dipendenti della clinica, che hanno avuto contatti con i pazienti contagiati, nella giornata di ieri sono stati sottoposti a tampone e nelle prossime ore arriveranno i risultati.

Il “San Raffaele”, con una nota all’Asl di Frosinone e alla Regione Lazio, ha ribadito la piena collaborazione. Già nei giorni scorsi c’era stata era stata istituita l’area d’isolamento dove sono stati portati i pazienti che hanno avuto contatti con i primi casi riscontrati.













 

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