Roma, gli scout riportano in Italia la Luce della Pace di Betlemme: la cerimonia al Pincio

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È stata l’assessore all’Agricoltura, Ambiente e Ciclo dei Rifiuti di Roma, Sabrina Alfonsi, ad accogliere stamattina a Roma la Luce della Pace dalle mani degli adulti scout del Masci Lazio e delle altre organizzazioni scout. La fiamma, proveniente dalla lampada della Chiesa della Natività di Betlemme, viene distribuita tutti gli anni a dicembre in Europa e in tutta Italia, dopo la cerimonia di Salisburgo avvenuta l’11 dicembre. All’evento romano, che si è tenuto presso la terrazza del Pincio a Roma, hanno aderito anche gli scout dell'Agesci, del Fse e del Cngei, Foulard Blanches, Tracce, la Compagnia di San Giorgio e la FederScout.

«Una parte importante del mio percorso civico e politico nasce nel movimento scout, nel quale sono cresciuta e che ancora oggi mi trova coinvolta ogni giorno per lo spirito di servizio che mi ha insegnato. La politica è servizio per la cittadinanza, per costruire un mondo di pace e solidarietà e coltivare il benessere degli esseri viventi e animali. Io penso che quest’anno più che in passato l’arrivo della Luce di Betlemme rivesta un significato profondo e universale, la speranza di uscire presto dalla pandemia con l’impegno di tutte e tutti. Tante sono le sfide che dobbiamo combattere: prima di tutte rendere il nostro impatto sul Pianeta sostenibile e lasciare ai nostri figli e a chi verrà dopo una Terra sana e sicura. Un impegno che non si può più procrastinare. Impegniamoci tutti con comportamenti responsabili e sostenibili. Che la Luce sia anche simbolo di questa rinascita», ha detto Sabrina Alfonsi.

E ancora. «Quest'anno la distribuzione della luce della pace si collega con grande sensibilità alla luce verde, quella accesa dai cittadini polacchi per salvare le vite umane dei migranti al confine con la Bielorussia – dichiara il presidente del Masci Massimiliano Costa – Fa seguito all'appello lanciato dal Masci a tutti i parlamentari e gli uomini di governo d'Europa per abbattere i muri e privilegiare l'accoglienza».