Puglia, quanto ci costi? Vacanze e prezzi a confronto con Grecia, Albania ed Emilia Romagna

foto

Prezzi alti, altissimi. Complice l’inflazione che non molla la presa, la scarsità del personale che obbliga le imprese a offrire stipendi più alti e ritoccare poi i costi ai clienti e, da ultimo ma non per importanza, il mercato che vede la Puglia confermarsi fra le mete preferite dei viaggiatori italiani e stranieri. Le previsioni per il 2023 hanno numeri da capogiro, anche migliori di quelli registrati nel 2022 che si è chiuso con un +8,5% degli arrivi ed un +11% delle presenze rispetto all’ultima estate pre pandemia, nel 2019. Insomma un successo. Ma su quali fondamenta poggia e quanto può durare? Tanto più che di infrastrutture che agevolino la “calata” dei turisti ancora non ne se vedono: aerei costosissimi, pochi treni e con tempi di percorrenza ancora da Giurassico, autostrada nemmeno a parlarne. E che, ancora, l’offerta turistica qualificata, quella attenta ai dettagli del “pubblico pagante”, è affidata sempre alla lungimiranza e all’intrapresa - quando c’è - dei privati. Lo evidenziava bene dalle colonne di questo giornale il responsabile di Federalberghi Puglia, Francesco Caizzi: «I flussi di oggi sono il frutto di un lavoro messo in campo soprattutto dagli imprenditori e dalle politiche regionali di un po’ di anni fa. Ora - ha detto - si vive di rendita, ma siamo lontanissimi dai risultati che producono altre regioni nostre dirette concorrenti. Ogni anno aggiungiamo una percentuale di presenze, ma siamo sempre indietro soprattutto per quanto riguarda i servizi. La nostra fortuna è la bellezza del territorio, la natura ci ha voluto molto bene».

L'articolo completo su www.quotidianodipuglia.it