Dopo l'esplosione, a Beirut si contano le vittime. Il bilancio è di almeno 73 morti e circa 3.700 feriti, tra cui due militari italiani. A provocare le esplosioni che ieri hanno devastato Beirut è stato un incendio in un deposito del porto dove erano immagazzinate 2.750 tonnellate di nitrato di ammonio, secondo il presidente libanese Aoun. Dirigenti militari Usa penserebbero però a un attentato, secondo Trump. Proclamato lo stato d'emergenza per due settimane e per oggi il lutto nazionale.
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Anche il ministro dell'Interno libanese Mohammed Fehmi ha confermato che il materiale «estremamente volatile», il nitrato di ammonio, che ha dato origine alle esplosioni di ieri a Beirut erano state immagazzinate in un locale all'interno del porto sei anni fa, nel 2014. Il materiale - riporta il sito del quotidiano libanese An-nahar citando il ministro - «era stato confiscato a una nave con bandiera moldava in rotta verso una destinazione sconosciuta in bizzarre circostanze».
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