Lecce, alberi secchi nei quartieri: parassiti e insetti hanno vita facile

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Due anni fa i primi segnali, poi il fenomeno si è diffuso a macchia di leopardo. E oggi il disseccamento sembra ormai inarrestabile. Moria di alberi in città: ulivi, oleandri e lecci continuano a seccare. La preoccupazione degli agronomi: «Negli anni la situazione è peggiorata. Nulla è stato fatto per arginare il problema».
La maggior parte dei quartieri della città sono ormai cimiteri del verde con alberi ridotti a piccoli scheletri. Seccano gli oleandri di San Lazzaro, di Porta Napoli e di Settelacquare. Seccano gli ulivi delle rotatorie in entrata e in uscita da Lecce. Gli arbusti al centro delle aiuole comunali a pochi passi dal City Terminal e all'interno della rotonda di ingresso da Brindisi (vicino al bar Commercio) presentano da tempo i segni della malattia: alberi infetti, tra foglie verdi e rami secchi, che si mostrano sofferenti agli occhi di chi li guarda. Anche nelle marine gli oleandri hanno perduto ogni traccia di verde e degli alberelli fioriti resta solo un lontano ricordo.

A causare i danni maggiori è stata la xylella. Dopo aver flagellato e stravolto il paesaggio rurale del Salento, da qualche anno il batterio killer ha contagiato anche le piante presenti in città stravolgendo il paesaggio del capoluogo. Ma non solo. A creare problemi è stata anche la cocciniglia (un insetto approdato in Puglia alla fine degli anni Ottanta) che ha attaccato da tempo i lecci di via Roma, via Carrara, via Agrigento, al quartiere Stadio, ma anche altre aree della città. Negli ultimi anni il Comune ha proceduto con alcune attività di potatura e di pulizia conservativa degli oleandri e di altre piante sensibili che, però, non hanno dato i frutti sperati. E sul futuro delle essenze arboree regna l'incertezza.