I Viaggiatori, la Roma del Ventennio fascista al tempo della Generazione Z: un salto nel tempo per riscrivere la storia

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Il primo è stato Quentin Tarantino a voler riscrivere il destino della storia recente, uccidendo Hitler in Bastardi senza gloria; poi c'è stato il fenomeno italiano di Freaks Out di Gabriele Mainetti e l'ultimissimo Rapiniamo il duce su Netflix. Anche il cinema italiano ha iniziato a rivisitare la parte più dolorosa del nostro passato, il fascismo e la seconda Guerra Mondiale, in una chiave più leggera, ma non per questo irrispettosa.

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La storia riscritta

Il talentuoso regista Ludovico Di Martino, prende in prestito il tema dei viaggi nel tempo, prezioso strumento narrativo, di cult intoccabili come Ritorno al futuro, per trasportare un gruppo di giovani della generazione Z, nella Roma del 1939; il fratello scienziato di uno di loro, (Gianmarco Scaurino) ha costruito insieme ad una cinica dottoressa (Vanessa Scalera) una macchina che sfrutta le capacità incognite della fisica quantistica per attraversare le pareti invisibili del tempo.

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Su Sky

Il film I Viaggiatori (prodotto da Sky e Groenlandia e dal 21 novembre su Sky Cinema e Now) ci porta nella Roma alla fine del Ventennio, prima dello scoppio della guerra, dove i ragazzi – tutti attori giovanissmi - sono costretti ad affrontare le terribili camice nere, comandate da Luzio, interpretato da un super cattivo Fabrizio Gifuni, per salvare il mondo. E qui ci fermiano per evitare spoiler.

Tra Goonies e Tarantino

“Sono più affezionato alla Storia infinita che trasmettevano ogni Natale, piuttosto che ai Goonies, ma sono ispirato dal cinema di Spielberg e Zemeckis” ammette il regista che ha scelto di portare la macchina del tempo al 1939. “E’ stato il primo periodo a cui abbiamo pensato, perché c’è una distanza recente sulla carta, però c’è una specie di barriera tra la nostra generazione e quella parte della storia, che viene percepita come polverosa L’idea di portare dei ragazzi di oggi nel periodo fascista, potrebbe riavvicinarci a qualcosa che più che elaborare, tediamo a dimenticare. Per Vanessa Scalera, fortunata protagonista della serie Rai, Imma Tataranni, che qui ha interpretato una scienziata impazzita, “vivere un pezzo di storia aiuta a capire che il nostro presente, forse lo capiremo solo tra 40 anni”.