Il presidente Martinelli: «Per le sanificazioni
servono Chimici, subito
le iscrizioni all'Ordine come per i medici»

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«C’è un gran bisogno di Chimici, di esperti nella sanificazione dei locali, non possiamo perdere altri mesi preziosi».
E’ l’allarme lanciato da Fabrizio Martinelli,  presidente dell’Ordine professionale dei Chimici e dei Fisici di Lazio-Umbria-Abruzzo-Molise (il più grande d’Italia) all’indomani della decisione del Ministero dell’Università di  rinviare le prove dell’Esame di Stato previste per il 16 giugno. E, considerando che gli atenei sono chiusi sino a settembre, si rischia di far slittare le prove a dopo l’estate.
Ma il presidente Martinelli non ci sta: «Così come per i medici, trattandosi di professioni sanitarie – prosegue -  i giovani laureati vanno messi subito nelle condizioni di poter lavorare, consentendo l’iscrizione all’Ordine senza l’esame di Stato. Solo così potremo favorire corretti interventi di sanificazione, e non penalizzeremo i giovani laureati di cui, in questo momento particolare, abbiamo un gran bisogno».
Martinelli ricorda che,  fra le misure per contrastare la diffusione del Coronavirus, oggi è obbligatoria la sanificazione periodica dei locali.  Vale a dire un trattamento chimico (in dosaggi che vanno valutate caso per caso)  per l'eliminazione di germi, batteri, funghi e virus.
Interventi che interessano aree di lavoro (ambienti di produzione e stoccaggio merci, uffici);  aree comuni e di svago (aree ristoro, mense, spogliatoi e sale meeting); mezzi di trasporto (treni, tram, veicoli, traghetti, aerei, autobus); istituti ed enti locali (scuole, asili, università, poste, banche, auditorium, comuni); bar, ristoranti, cinema, ospedali, cliniche veterinarie, chiese, condomini, supermercati e centri commerciali.
«Infine – prosegue Martinelli – quale presidente dell’Ordine dei Fisici, voglio ricordare che sono 3 anni che non abbiamo nuovi iscritti. Il motivo? Dal 2017 (con il decreto Lorenzin)  anche per i fisici è obbligatorio il superamento dell’Esame di Stato ma, da quella data, l’Università non ha mai organizzato una sola sessione».