Manchester City vince la Premier League con il batticuore: battuto per 3-2 l'Aston Villa che era avanti di due gol. Inutile vittoria del Liverpool

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Dieci anni dopo, ancora allo scadere. Come già ai tempi di Roberto Mancini, quando il campionato arrivò nei minuti di recupero, il Manchester City conquista il suo ottavo titolo nazionale - il quarto nelle ultime cinque stagioni - superando in rimonta l'Aston Villa. Al termine di una partita imperfetta, ma entusiasmante per emozioni, e sufficiente per confermare i Citizens campioni d`Inghilterra per il secondo anno consecutivo, il quarto nelle ultime cinque stagioni. Un dominio messo inaspettatamente in dubbio dai Villas di Steven Gerrard, ex leggenda di Anfield, che nell'ultima giornata di campionato si trovano avanti di due gol grazie agli acuti di Matty Cash e Philippe Coutinho. Improbabile non meno che inattesa la rimonta dei padroni di casa allo scadere, che in una manciata di minuti - sei per la precisione - ribaltano il punteggio.

Protagonista assoluto all'Ethiad stadium è Ilkay Gundogan, entrato nella ripresa per Bernardo Silva, e autore di due gol. Il primo è il preludio della rete di Rodri. Quindi è ancora Gundogan a mettere a segno la rete che vale il sorpasso sui Villas, e che vale il sorpasso sulla squadra di Steve Gerrard. «L'ultima partita è sempre speciale, e l'Aston Villa ha dato tutto - le parole di Guardiola -. Ma noi siamo leggende: quando vinci quattro volte questo campionato sei speciale. Vincere davanti al nostro pubblico è speciale, ma quando abbiamo pareggiato ho capito che avremmo vinto. L'importanza di questo titolo è misurata dall'avversario: complimenti al Manchester City perché sono una grande squadra. Essere arrivati davanti a loro è motivo di grande orgoglio». Nella corsa per l'ultimo posto per la Champions, dietro al Chelsea, la spunta il Tottenham sull'Arsenal, largheggiando sul campo del già retrocesso Norwich. In rete per gli Spurs due volte l'ex Juventus Dejan Kulusevski e Son Heung-Mi, oltre all'acuto di Harry Kane. Registrata l'ennesima figuraccia del Manchester United, senza Cristiano Ronaldo: sotto gli occhi del prossimo tecnico Erik ten Hag, i Red Devils cadono sul campo del Crystal Palace (Wilfried Zaha). È il Leeds a salvarsi, nel testa a testa con il Burnley, nella corsa per la salvezza: mentre il Burnley cade in casa del Newcastle, il Leeds vince a tempo scaduto sul campo del Brentford​