Il Carnevale (primaverile) a Gallipoli

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Strade piene di gente, musica, allegria e un po' di speranza in più per il futuro.

A Gallipoli ieri è tornato, dopo due anni di stop a causa della pandemia, il Carnevale. Insolitamente ad aprile: si è atteso che il virus s'indebolisse.

Questa edizione celebra l’Amore Universale perché “non ci sono guerre dove l'amore è di casa”. E il tema non poteva essere più di attualità.
Alle  16, con il taglio ufficiale del nastro nel largo del Teatro Schipa su Corso Roma, ha preso il via la tanto attesa sfilata di gruppi mascherati e carri allegorici. Cinque i grandi carri allegorici di prima categoria in gara: il giovane e creativo team di Fideliter excubat, capeggiato dal maestro Gabriele Cortese e dal maestro Roberto Perrone, il grandioso team dei fratelli Coppola, guidato dal maestro Stefano Coppola, il veterano del carnevale maestro Franco Monterosso che vanta oltre 40 anni di partecipazioni, l’emergente team di lavoro capeggiato da Oreste Scorrano, figlio artistico delle botteghe artigiane storiche del maestro Cosimo Perrone e, il premiato dell’ultima edizione, il numeroso team di lavoro Siamo Noi Group, capeggiato dai maestri Giovanni Pacciolla e Davide Scarpina, erede del compianto maestro cartapestaio Uccio Scarpina che ha segnato la storia del carnevale di Gallipoli.

Ai cinque carri allegorici si sono affiancati quattro carri di seconda categoria realizzati dalla giovane bottega artigiana della cartapesta. E poi una serie di gruppi mascherati.