Il Concertone ritrova il suo pubblico: la Taranta è pizzica della Liberazione con Madame e Melozzi

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Pizzica pizzica della liberazione, ballamu su sti cuori scatenati. Pizzica pizzica dell'immaginazione, cantamu su sti cuori liberati. Suonano così le parole della Pizzica della Liberazione, brano sinfonico scritto durante il lockdown da Enrico Melozzi e tradotto in dialetto per salutare il pubblico del Concertone per trasportarlo in questa edizione di innegabile rinascita.
Sì è presentato scalzo e con grandi occhiali scuri il giovane e vulcanico compositore, musicista e agitatore culturale cui è affidata la codirezione del Concertone insieme a Madame. Due personalità diversissime, percorsi lontani tra loro, due facce della medesima sfida: interpretare in una maniera inedita il patrimonio musicale salentino, uno scrigno che sinora è stato aperto con grande cautela da mani esperte e anche da mostri sacri della musica internazionale.
Il brano inaugurale ha trovato le sue parole grazie alla collaborazione dell'Orchestra popolare. La terza punta del festival di quest'anno di profondo cambiamento sono infatti i musicisti dell'orchestra, guidati da Gianluca Longo.