​Australia, emergenza incendi: stop ai viaggi per Natale. Un morto nel sud del paese

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Fiamme, caldo e fumo non danno tregua all'Australia, nell'estate più catastrofica della sua storia recente, che ora impedisce agli australiani di spostarsi per Natale. Almeno altri tre morti si aggiungono alla lista delle vittime del fuoco, che si stima - i calcoli sono del tabloid The Sun - che abbia incenerito un territorio pari più o meno alla superficie del Belgio. Lo stato più martoriato è il New South Wales. Oltre 100 i focolai nello stato sud-orientale, oltre a tre giganteschi fronti che bruciano da settimane a sud est di Sydney, sostenuti da una siccità che dura da mesi, da venti caldi e da temperature perennemente sopra i 40 gradi come media giornaliera.

Fra questi, il maggiore, il «mega-fire» di Gospers Mountain, ha già distrutto più di 400 mila ettari. Oltre 10.000 vigili del fuoco sono al lavoro senza sosta da settimane in tutto il continente per cercare di contenere gli incendi che si propagano fra gli eucalipti a velocità impressionante e senza ostacoli. Incendi che hanno distrutto milioni di ettari di terreno, soprattutto nell'est, oltre 800 abitazioni e ucciso finora 9 o 10 persone. Tuttora le fiamme stanno divorando le rigogliose foreste nei canyon delle Blue Mountains, parco nazionale a poche decine di chilometri a est di Sydney, con la capitale dello Stato perennemente avviluppata in uno smog marroncino. Nel New South Wales il fuoco ha un impatto anche sul Natale: le autorità hanno lanciato un'allerta, invitando la gente a cambiare i propri programmi per le feste e di non spostarsi. «Chiediamo a tutti di evitare di percorrere strade che si trovino nelle vicinanze di un incendio», ha detto la premier del New South Wales, Gladys Berejiklian. Ben 24 fra strade e autostrade di quello Stato sono ad altissimo rischio.

Percorrere strade in aree preda dei roghi può infatti costare la vita, com'è accaduto nelle ultime ore a due vigili del fuoco volontari, Geoffrey Keaton e Andrew O'Dwyer, di 32 e 36 anni, padri di famiglia diventati degli eroi nazionali, morti quando il loro mezzo, circondato dalle fiamme, si è rovesciato mentre viaggiava in convoglio nello Stato di South Australia. Qui le temperature sono ancora maggiori e hanno toccato punte vicino ai 50 gradi nei giorni scorsi. Molte strade sono ora chiuse: «Se qualcuno cercherà di entrare nelle aree a rischio, sarà rimandato indietro, anche se nella zona ha proprietà o attività economiche», ha spiegato un agente di polizia del South Australia citato dal Guardian. Il premier dello Stato, Steven Marshall, ha reso noto che almeno altre due persone sono morte a causa dell'incendio, rispettivamente nella zona di Murraylands e a Charleston, nelle colline attorno ad Adelaide.

Nel frattempo è rientrato in patria il premier federale, il conservatore Scott Morrison, bersagliato dalle polemiche per aver scelto di trascorrere un periodo di vacanze con la famiglia alle Hawaii mentre il suo Paese brucia. Subissato sui social dagli ambientalisti, che lo accusano di deferenza nei confronti della lobby del carbone, il governo di Canberra ha di recente detto che rivedrà la propria politica energetica, bollando tuttavia come «isterica» la campagna di chi collega il disastro australiano ai cambiamenti climatici.