Assembramenti anche in montagna, al Terminillo turisti rispediti a casa

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Non sono mancati i temerari. Come quelli che hanno fatto un tuffo nel mare di Terracina (Latina) o - sci in spalla - sono saliti fin sulle piste di Campo Catino (Frosinone) e hanno fatto la loro discesa. Impianti chiusi? Pazienza, la voglia di scendere sulla neve che in questo periodo non si vedeva da anni, ha avuto la meglio.

Un fine settimana da tutto esaurito nelle località turistiche del Lazio. Tra seconde case aperte, voglia di neve per chi ha scelto la montagna o sole in spiaggia per chi ha raggiunto il litorale. Complice la bella giornata e non sapendo ancora se ci si sposterà o meno tra località diverse nei giorni delle feste, c'è chi è stato in coda anche ore al Terminillo (Rieti) per poi sentirsi dire che non c'era posto e doveva tornare indietro. È accaduto intorno alle 12 di ieri, quando con auto in fila per circa 14 chilometri si è deciso di far accedere dai passi di Lisciano e Vazia solo i residenti. Sono tornati indietro tanti turisti provienti da Roma o dall'Umbria, appena tornata zona gialla.

Disagi per le code, locali pieni, famiglie con bambini che si lanciavano con gli slittini e sciatori che sceglievano le piste di fondo in provincia di Rieti, dove dopo anni c'è di nuovo il boom anche se i servizi sono fermi. Riprenderanno regolarmente dal 7 gennaio, come in provincia di Frosinone dove Campo Catino e Campo Staffi hanno fatto registrare il tutto esaurito nei locali, ma non si sono registrati interventi sanzionatori da parte delle forze dell'ordine. Distanze mantenute, insomma.

 

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Escursionisti

 

Dalla provincia di Frosinone a quella di Latina, dove non essendo più in vigore l'ordinanza che vietava l'accesso al monte Semprevisa - quello dedicato all'alpinista pontino Daniele Nardi, scomparso sul Nanga Parbat - ci sono state numerose famiglie ed escursionisti che si sono avventurati per i sentieri che offrono un impagabile colpo d'occhio sull'Agro Pontino fino al Circeo. «È stato il primo giorno di via libera e abbiamo avuto una giusta affluenza, nel rispetto delle misure di contenimento anti-Covid - ha commentato il sindaco di Bassiano Domenico Guidi - Confido nel senso di responsabilità delle persone, a noi graditissime, che scelgono questa meta per trascorrere qualche ora all'aria aperta e che vorranno frequentarla nei giorni delle festività senza assumere comportamenti che possano compromettere i risultati incoraggianti sul calo dei contagi».

Escursionisti amanti del trekking anche sul Monte Circeo, file di auto sul litorale di Sabaudia, a Terracina e Scauri, ma nessuna ressa né sanzioni. Grossa curiosità per chi ha scelto di tuffarsi in mare, nonostante la temperatura rigida, proprio a Terracina. A Sabaudia, invece, l'attrazione principale è stata la presenza di fenicotteri sul lago di Caprolace. La notizia, corsa veloce sui social media, ha portato tanti curiosi nei pressi del bacino a due passi dal lungomare.

Luoghi insoliti che offrono scenari naturali affascinanti, un patrimonio storico e artistico impressionante e cibo tradizionale senza folle sono diventati ancora più allettanti e la loro crescente popolarità sta aiutando a salvare alcuni dei villaggi spopolati nel viterbese.

In un servizio della tv Cnn sui 10 borghi d'Italia dove si trascorre meglio la pandemia rispettando il distanziamento sociale ci sono due località della Tuscia: Bassano in Teverina e Vitorchiano. Ma l'isolamento - nel fine settimana - ha lasciato spazio alle gite fuori porta. Sia sul litorale - da Montalto di Castro a Pescia Romana - sia nelle zone interne.

A Bolsena lungolago gremito ma in maggioranza da visitatori mordi e fuggi provenienti dai paesi limitrofi. Non teme invece nemmeno la pandemia Civita di Bagnoregio, la città che muore. «In questo fine settimana - racconta il primo cittadino Luca Profili - abbiamo avuto circa duemila presenze. Molti sono turisti provenienti da Roma».
Voglia di evasione, di stare insieme, di riscoprire località vicino casa almeno finché non sarà possibile spostarsi liberamente e non ci sarà più il coprifuoco alle 22. Una boccata d'ossigeno per gli operatori turistici, anche se non è ancora sufficiente per riprendersi dopo le chiusure. Ma soprattutto la voglia di neve - visto che siamo in inverno - lascia ben sperare.