Tentano di rapinare un portavalori, spari e caos in autostrada a Canosa: un ferito. Tratto riaperto

Foto di repertorio
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di Alba DI PALO
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Giovedì 27 Ottobre 2022, 10:13 - Ultimo aggiornamento: 17:54

Un gruppo armato ha provato a mettere a segno una rapina, questa mattina, ai danni di un furgone portavalori che viaggiava verso nord, sulla carreggiata dell’autostrada A14 Bologna-Taranto nel tratto compreso tra Cerignola e Canosa di Puglia. Alle ore 15:15 circa, sono stati riaperti i tratti sull’autostrada A14 Bologna-Taranto tra Cerignola Est e Canosa in direzione Bari e sull’A16 Napoli-Canosa tra Cerignola Ovest e il bivio con la A14 Bologna-Taranto, in direzione Canosa, precedentemente chiusi per un tentativo di rapina a un portavalori.

La dinamica

Auto messe di traverso sulla strada e date alle fiamme sia in direzione nord sia verso sud.

Chiodi a tre punte lanciati sull’asfalto e vie di fuga oltre il guardrail. È successo intorno alle sette e mezza del mattino di oggi e il traffico autostradale è stato bloccato in entrambe le direzioni per i rilievi da parte degli agenti della polizia stradale.

Nel comunicato diffuso dal gruppo Sicuritalia si dice che il mezzo blindato è stato inseguito e costretto all'arresto sotto colpi di arma da fuoco e ulteriormente colpito da numerosi colpi una volta fermatosi. L'autista del mezzo ha riportato solo lievi escoriazioni al volto causate da schegge di vetro.

 Uiltucs chiede più controlli


“Siamo stanchi – dichiara Marco Dell’Anna, segretario generale aggiunto della UILTuCS – di chiedere alla Prefettura e al Governo di agire con immediatezza per porre un freno a questa drammatica deriva di violenza. Bisogna aumentare i controlli e destinare alla Puglia un maggior numero di unità di forze dell’ordine. Già, perché in questa deriva, gli unici che mettono a repentaglio la propria vita, abbandonati a loro stessi, sono i lavoratori e le lavoratrici della vigilanza armata, costretti a contrastare gli assalti muniti esclusivamente del loro encomiabile senso del dovere, in condizioni di disagio e di pericolo, con strumenti inadeguati, senza nessuna tutela e con stipendi da fame. Se il Prefetto non ci convocherà al più presto – continua Dell’Anna – siamo pronti a portare i lavoratori in piazza. Il disinteresse istituzionale rispetto alla sicurezza e alla vita di migliaia di lavoratori è inaccettabile”.

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