Cerignola, padre e figlio uccisi con un colpo di pistola alla testa: è giallo

Cerignola, padre e figlio uccisi con un colpo di pistola alla testa: è giallo
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Domenica 31 Luglio 2022, 16:48 - Ultimo aggiornamento: 1 Agosto, 11:47

Due uomini italiani, padre e figlio, rispettivamente di 58 e 27 anni, sono stati trovati morti nelle campagne di Cerignola, in provincia di Foggia.

I due uomini sarebbero stati uccisi con un colpo di arma da fuoco alla testa. I loro corpi sono stati poi riposti in sacchi di platica e nascosti sotto cumuli di tubi di gomma per irrigare i campi, vicino a un casolare.

Per srotolare la matassa di vecchi tubi buttati lì da chissà quanto, e riuscire a estrarre i due cadaveri, è stato necessario l'intervento dei Vigili del fuoco. A ritrovarli, secondo le
poche informazioni trapelate, è stata la Polizia che li cercava dopo la denuncia della loro scomparsa da parte di alcuni famigliari. Delle vittime si erano perse le tracce da qualche
giorno e si temeva che potesse essere accaduto qualcosa di terribile. Come poi in effetti è stato.
 

 

Le indagini

In queste ore gli investigatori stanno ascoltando parenti e conoscenti.

Gli inquirenti, che al momento escluderebbero la pista della criminalità, indagano nella loro vita privata. Il papà, a quanto si apprende, avrebbe avuto precedenti per droga. Sul luogo del ritrovamento dei corpi, anche il medico legale per stabilire l'ora del decesso. Sul caso indaga la Polizia di Stato.

Chi è rimasto in città, nell'ultima domenica di luglio, è sicuro che si tratti di un regolamento di conti di qualche tipo. «Da queste parti - dicono due signore all'Ansa - anche se pronunci una
parola di troppo rischi la vita. Per quello che abbiamo saputo sono stati colpiti alla testa, sono stati giustiziati, la mafia c'entra eccome, e noi qui abbiamo sempre più paura, soprattutto
per i nostri figli. Non tutti hanno la fortuna di potersene andare da qui». «La droga, qualche sgarro sul lavoro o qualche battuta di troppo a una donna - sottolinea una coppia di ragazzi
- potrebbe avergli fatto fare questa brutta fine». 

Le indagini sono affidate alla Squadra mobile, coordinata dalla Procura di Foggia. Al momento, però, il caso sembra un giallo. Neppure alle autorità civili locali vengono fornite
informazioni per evitare fughe di notizie e non correre il rischio di pregiudicare l'esito delle indagini.
 

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