Torremaggiore, mamma in prognosi riservata. Il figlio di 5 anni salvo per miracolo: si era nascosto. La confessione del killer

Le parole dell'omicida reo confesso: "Chattava con lui"

Torremaggiore, mamma in prognosi riservata. Il figlio di 5 anni salvo per miracolo: si era nascosto. La confessione del killer
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Lunedì 8 Maggio 2023, 13:21 - Ultimo aggiornamento: 9 Maggio, 13:54

Omicidio di Torremaggiore: restano stazionarie le condizioni di salute di Tefta, la donna albanese di 39 anni, moglie del connazionale Taulant Malaj che nella notte tra sabato e domenica scorsi ha accoltellato a morte la loro figlia Jessica di soli 16 anni (colpita con almeno una decina di fendenti tra addome e torace) e Massimo De Santis, 51 anni, l'uomo che l'albanese riteneva essere il presunto amante della moglie. Intanto, il panettiere, interrogato dalle forze dell'ordine ha rilasciato delle dichiarazioni spontanee ammettendo il duplice omicidio.

Il figlio di 5 anni nascosto dietro il divano

Si è salvato nascondendosi dietro il divano del soggiorno di casa, il figlio di 5 anni di Taulant Malaj.

A quanto si apprende l'assassino era molto legato al figlioletto: lo testimoniano le numerose foto pubblicate con il bambino sul suo profilo Facebook. Sabato notte, dopo la strage, i primi ad arrivare in casa sarebbero stati il fratello dell'assassino reo confesso e la cognata. Sarebbero stati loro due a trovare il bambino nascosto dietro al divano. Quest'ultimo, quando sono arrivati i carabinieri, era in braccio agli zii in evidente stato di choc. Il piccolo è stato affidato alla coppia.

Ecco perché l'ho fatto

Taulant Malaj, il panettiere albanese di 45 anni che ieri a Torremaggiore ha ucciso la figlia 16enne e il suo vicino ha rilasciato delle dichiarazioni spontanee ammettendo il duplice omicidio. Quando i militari lo hanno bloccato aveva ancora gli abiti insanguinati e aveva abbandonato l'arma del delitto, un coltello da cucina, all'interno della propria autovettura.

«Mia moglie ha ammesso che aveva una relazione con Massimo. Mi aveva chiesto scusa per questa relazione, ma io volevo separarmi» riferiscono all'Ansa i due legali dell'albanese arrestato, Michele Maiellaro e Giacomo Lattanzio. Stando al racconto del panettiere, nei giorni scorsi c'era stata una discussione in famiglia, sempre per il presunto tradimento, al termine della quale l'uomo aveva detto di volersi separare. La moglie, però, lo avrebbe convinto a restare a casa. Pare che Malaj - stando sempre al suo racconto - avesse scoperto più volte nel corso del tempo la moglie al terzo piano dell'edificio, dove abitava il presunto amante.

Ieri, però, sarebbe successo dell'altro, stando sempre al racconto che il presunto assassino ha fatto al pubblico ministero. Mentre marito e moglie erano a letto, la donna avrebbe cominciato a chattare con qualcuno. L'uomo, insospettitosi, avrebbe visto il telefono della donna scoprendo che stava chattando con il vicino di casa, Massimo. Dopo un po' è uscito di casa ed ha aspettato che Massimo rincasasse dal bar. Appena l'uomo è entrato nel portone lo ha accoltellato a morte. Malaj ha infatti detto al pm - riferiscono gli avvocati - di aver «ucciso prima Massimo», poi di essere salito in casa dove ha cominciato ad accoltellare la moglie e, poi, la figlia, che cercava di fare da scudo alla mamma. «In quel momento, accecato dall'ira - riferiscono i difensori - non si è reso conto che aveva di fronte la figlia ed ha iniziato a colpirla». I due avvocati parlano di «un forte legame tra il reo confesso e i suoi stessi figli», la 16enne e un bimbo di 5 anni.

Le condizioni della donna

La donna si trova in prognosi riservata ma non è in pericolo di vita: è stata ferita con sei coltellate all'addome. Quando è arrivata in ospedale era sotto choc, pertanto i medici sono stati costretti a sedarla. In giornata Tefta potrebbe essere ascoltata dai carabinieri. Fondamentali saranno le sue dichiarazioni sia per cercare di ricostruire l'esatta dinamica e il movente del duplice omicidio. La donna è casalinga, ma ogni tanto lavora come badante ad alcuni anziani del paese. I due sono sposati da 17 anni.

I colleghi del panettiere

 «Lavorava sempre anche quando aveva finito il turno, non si fermava mai. Era tutto lavoro e famiglia», affermano i colleghi parlando con i giornalisti. L'uomo era stato assunto lo scorso dicembre come panettiere nel forno "Latartara" a Torremaggiore.

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