Foggia, 38enne ucciso a coltellate: l'omicida sarebbe un bimbo di 8 anni. La madre: «Voleva difendermi»

Foggia, 38enne ucciso a coltellate: l'omicida sarebbe un bimbo di 8 anni. La madre: «Voleva difendermi»
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Martedì 1 Dicembre 2020, 22:21 - Ultimo aggiornamento: 22:39

Un bambino di 8 anni è coinvolto nelle indagini sull'omicidio di Mario Renzulli, 38enne pregiudicato di Manfredonia ucciso ieri sera a coltellate in circostanze poco chiare nelle campagne nel Foggiano. Attualmente il minore, non imputabile, è ricoverato all'ospedale di Foggia per lesioni ai denti. Il bambino è il figlio della compagna della vittima e sarà ascoltato nelle prossime ore. A quanto si è appreso il 38enne è stato colpito con diverse coltellate che gli sono risultati fatali una volta in ospedale. La vittima dopo essere stata ferita ha infatti chiamato il padre che lo ha accompagnato all'ospedale di Foggia dove è deceduta poco dopo a causa della profonda ferita. I militari hanno ascoltato il parente del 38enne e altri congiunti per cercare di capire cosa sia accaduto all'interno del podere. 

La donna è stata interrogata dai carabinieri per tutta la notte. Ai carabinieri la donna ha fornito la sua versione dei fatti: l'uomo, tornato a casa ubriaco, avrebbe iniziato a infierire prima sulla compagna. Il piccolo sarebbe intervenuto nella discussione in difesa della mamma. Per sfuggire al patrigno, si è prima rifugiato in cameretta, poi inseguito dall'uomo è corso in cucina. Lì ha preso un coltello e, dopo essere stato raggiunto dal 38enne, lo ha colpito all'addome.

E' quanto riferisce Angelo Salvemini legale della famiglia del bambino di sette anni coinvolto nell'omicidio del 38enne pregiudicato di Manfredonia. È questa la versione fornita al legale dalla mamma del piccolo e che la stessa avrebbe riferito ai carabinieri. 

GIORNALISTA RAI ACCERCHIATO E MINACCIATO

«Accerchiato, strattonato e costretto a cancellare le immagini che aveva appena girato da un gruppetto di persone tra le quali anche un uomo qualificatosi come il padre della vittima. E' quanto accaduto questa mattina al collega della Tgr Puglia inviato a Macchia di Rotonda, nel Foggiano, per realizzare un servizio sull' omicidio consumatosi ieri in Capitanata. L'ennesima minaccia ai danni di un collega nel tentativo di impedirgli di svolgere il suo lavoro». È quanto comunica in una nota il coordinamento dei Cdr della Tgr Rai. «Un episodio grave - prosegue il coordinamento - l'ennesimo attacco alla libertà di informazione che stigamtizziamo e condanniamo con forza». «Come coordinamento - conclude - esprimiamo piena solidarietà al collega vittima dell'aggressione e chiediamo al Prefetto di Foggia ed alle forze dell'ordine un intervento immediato a tutela dei giornalisti del servizio pubblico e più in generale di tutti gli operatori dell'informazione

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