Il procuratore Volpe: "Fa male che le vittime di estorsione tacciano"

Il procuratore Volpe: "Fa male che le vittime di estorsione tacciano"
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Giovedì 28 Gennaio 2016, 15:09 - Ultimo aggiornamento: 4 Febbraio, 12:13

FOGGIA - "Vedere costantemente soggetti che subiscono attentati dinamitardi dichiarare che non hanno mai ricevuto minacce, fa male perché sicuramente quelle persone stanno mentendo. Vorrei dire alla città di Foggia che abbiamo bisogno di collaborazione, di dichiarazioni e denunce". Lo ha detto il procuratore di Bari, Giuseppe Volpe, nella conferenza stampa sui sette fermi eseguiti oggi a Foggia nei confronti di presunti affiliati al clan Moretti-Lanza-Pellegrino, lanciando un appello contro il muro di omertà.

"La criminalità organizzata si nutre di traffico di droga ed estorsioni - ha continuato Volpe - ma se si taglia questo cordone ombelicale finanziario alla criminalità organizzata, credo che i risultati non tarderanno a venire". Alla conferenza stampa ha partecipato anche il pm della Dda di Bari Roberto Rossi che, insieme con i colleghi Giuseppe Gatti e Lidia Giorgio, ha coordinato le indagini. Rossi ha parlato di "indagini difficili" a causa della "capacità di intimidazione che comporta un diffuso clima di omertà, tanto è vero che ci sono stati tentati omicidi non denunciati".

Il capo dello Sco, Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato, Renato Cortese, che ha collaborato con la Squadra Mobile di Foggia, ha sottolineato la necessità di "rinnovare, rimodulare e rinforzare l'impegno su un territorio che desta preoccupazione a causa di dinamiche criminali estremamente frizzanti". Il questore di Foggia, Piernicola Silvis, ha spiegato infatti che "a settembre è cominciato un periodo in cui la criminalità organizzata foggiana ha rialzato la testa in maniera seria, se mai l'aveva abbassata", ricordando "dieci attentati dinamitardi, cinque tentati omicidi e quattro omicidi" in meno di cinque mesi. (ANSA).   
 

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