Foggia, Mattarella inaugura l'anno accademico: «L'Ateneo forma le coscienze, anche contro la criminalità»

Foggia, Mattarella inaugura l'anno accademico: «L'Ateneo forma le coscienze, anche contro la criminalità»
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Lunedì 25 Ottobre 2021, 10:22 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 11:11

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella è arrivato a Foggia per la cerimonia di inaugurazione dell'anno accademico dell'Università. Ad accoglierlo ci sono docenti, studenti e le massime autorità cittadine e accademiche. Secondo quanto comunicato dall'Università, il Capo dello Stato parlerà nel corso della cerimonia e il suo intervento sarà preceduto da quello del magnifico rettore Pierpaolo Limone e dai discorsi di un rappresentante degli studenti e di un rappresentante del personale tecnico-amministrativo. La prolusione, invece, sarà affidata a Daniela Dato, docente del dipartimento di Studi Umanistici.

Il presidente Mattarella

«L'Università ricopre un ruolo di particolare importanza, è presidio di cultura e di senso della convivenza e del rispetto degli altri. I luoghi di formazione sono chiamati a sviluppare senso di rispetto degli altri e della formazione delle coscienze anche contro la criminalità».

Oggi c'è la «necessità di sostenere un'economia che cresce, di aumentare i posti di lavoro, e vi è un'azione indispensabile, quella della formazione delle coscienze. Bisogna sviluppare senso della convivenza e della legalità.

Anche i giovani si impegnino ad accettare il rischio, la voglia di mettersi in gioco, questo è in realtà l'orizzonte di cui tutta l'Italia ha bisogno. Dobbiamo puntare ad una crescita costante - ha concluso il presidente - perché tutto il nostro Paese è in un momento di rilancio, di ripresa. C'è bisogno di un rilancio e le università sono un punto decisivo».

Il rettore dell'Università

«Foggia è la città dell'antimafia dove le persone, partendo dalla cultura, dalla conoscenza, dalla scienza, si riappropriano del proprio futuro», ha detto il rettore dell'Università di Foggia, Pierpaolo Limone. «Il nostro obiettivo - ha aggiunto il rettore - è quello di chiudere un percorso all'antimafia sociale che oggi trova la sua espressione più alta con la presenza del Capo dello Stato. Ma la visita per noi ha un significato molto più ampio, quello di riconoscere la qualità del lavoro che si svolge all'interno di questa università in termini di ricerca, formazione e le opportunità che questo ateneo offre a tutto il territorio circostante. Credo - ha concluso - ci sia una collaborazione stretta tra noi e le forze migliori della Capitanata per riappropriarsi del futuro e riprogettarlo nel modo migliore possibile»

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Il discorso degli studenti al capo dello Stato

«Impugnare una penna, un pennello o un violino al posto di una pistola non è retorica, è un atto di coraggio, il più poetico che ci sia. E' un no convinto e imperituro», ha detto Mirko Bruno, presidente consiglio degli studenti dell'Università di Foggia, rivolgendosi al Capo dello Stato. «In un territorio come il nostro - ha aggiunto lo studente - in cui la povertà economica è spesso causa e conseguenza di povertà educativa, in modo silenzioso e quasi invisibile, un minore viene lasciato solo, arrendevole rispetto ai propri sogni e alle proprie passioni». Secondo lo studente, è di queste circostanze che «giova il più grande cancro di questa terra: la criminalità organizzata. Ne giova tutta quella feccia che, quotidianamente, tra le vie di questa città, accoglie all'interno giovani privi di sogni, passioni, desideri». Fondamentale per Mirko Bruno «è il diritto allo studio declinato nel suo senso più ampio, inglobando valori di libertà e uguaglianza: esso è lo strumento più efficace - ha concluso - contro la disuguaglianza sociale, grazie al quale un giovane studente può ricercare la propria strada ed imparare a conoscere se stesso, che è forse la sfida più grande che ognuno di noi è chiamato a compiere».

Le misure di sicurezza per la visita del capo dello Stato

Imponenti le misure di sicurezza messe in campo a Foggia dove alle ore 11 è arrivato il Capo dello Stato, Sergio Mattarella. Una settantina di persone, tra agenti della Squadra mobile e personale del battaglione dei Carabinieri si stanno occupando di garantire l'ordine pubblico. L'area di massima sicurezza, interdetta al traffico, è in corrispondenza dell'aula magna dell'Ateneo dove si svolgerà la cerimonia. Presenti anche due team di artificieri, unità cinofile antisabotaggio, tiratori scelti, 45 agenti della Polizia locale, agenti della Polizia penitenziaria e militari della Guardia di finanza.

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