Con le accuse di concussione, corruzione, turbata libertà degli incanti e turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, la guardia di finanza di Bari ha arrestato, su ordinanza del Gip di Foggia, quattro persone, tra cui il dirigente dell'Area Gestione Tecnica degli Ospedali Riuniti di Foggia Massimo De Santis, 62 anni (il solo ad essere finito in carcere, mentre gli altri sono ai domiciliari). Ai domiciliari l'ingegnere Nicola Stefanelli, 56 anni, di Bari, Giovanni Amoruso, 57 anni, di Bari, e Marco Labianca, 36 anni, di Acquaviva delle Fonti (Ba). Le indagini accertato la presunta manipolazione di 4 gare di appalto bandite dall'Azienda Ospedaliera Universitaria «Ospedali Riuniti» di Foggia.
L'affidamento
Si tratta dell'affidamento del servizio di riqualificazione e attivazione delle 8 sale operatorie all'interno del blocco operatorio (gara bandita il primo luglio 2019 dagli Ospedali Riuniti), per un impegno di spesa di oltre 2,1 milioni di euro; dell'affidamento del servizio di gestione e manutenzione ordinaria e straordinaria degli impianti elettrici (gara bandita il 23.07.2020 dagli Ospedali Riuniti), per un impegno di spesa di 4 milioni di euro; l'affidamento diretto del servizio inerente alla viabilità interna ed agli accessi carrabili e pedonali (gara bandita il 18.07.2019 dagli Ospedali Riuniti), per un impegno di spesa di oltre 42mila euro.
Ed infine l'affidamento del servizio di gestione e manutenzione ordinaria e straordinaria degli impianti gas medicinali e tecnici (gara bandita il 15.05.2018 sempre dagli Ospedali Riuniti), per un impegno di spesa di 1,6 milioni di euro.
Stando alle parole utilizzate da De Santis nelle intercettazioni sarebbe emerso lo stato di soggezione dell’imprenditore: “Il parroco della chiesa qui sono io e ti devi rivolgere solo a me”; “O con me o contro di me”.
In più, il dirigente dell'Area Gestione Tecnica del Policlinico di Foggia - che secondo gli investigatori avrebbe un ruolo fondamentale - non solo nella qualità di R.U.P. si sarebbe attribuito la paternità di alcuni documenti (relazioni, tavole architettoniche) mai stilati, indispensabili per l'avvio della procedura, ma - quale componente della commissione giudicatrice di gara - avrebbe favorito il raggruppamento temporaneo di imprese (costituito dalla spa milanese e da una s.r.l. con sede a Bari), poi risultato vincitore dell'appalto.