Emiliano: «Nel ghetto della provincia di Foggia un gruppo mafioso»

Emiliano: «Nel ghetto della provincia di Foggia un gruppo mafioso»
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Domenica 21 Agosto 2016, 21:29 - Ultimo aggiornamento: 22 Agosto, 15:22
«Nel “gran ghetto” della provincia di Foggia è nata ed è cresciuta una vera e propria associazione mafiosa che, avvalendosi della forza di intimidazione che deriva dal vincolo associativo perdurante da anni tra i capi ed organizzatori del campo stesso, ha determinato una condizione di assoggettamento e di omertà che induce tutti i lavoratori agricoli stranieri che giungono nell'area a dover risiedere nel ghetto per poter sperare di ottenere un lavoro attraverso i caporali che pure fanno parte della organizzazione». Lo scrive su Facebook il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, parlando del cosiddetto “ghetto” in cui vivono, in condizioni igienico-sanitarie precarie, i lavoratori migranti impiegati nella raccolta di pomodori. «Chi non risiede nel “gran ghetto o in altri luoghi minori egualmente controllati - prosegue Emiliano - non può ottenere un ingaggio. L'organizzazione dunque lucra sui “servizi” offerti al campo (affitto delle baracche, cibo, bevande, prostituzione, droga, e naturalmente l'intermediazione della mano d'opera) per ottenere un vantaggio economico. Le aziende agricole pugliesi e soprattutto non pugliesi che alimentano il circuito nelle fabbriche del pomodoro sempre più in crisi per la concorrenza estera - rileva Emiliano - devono per forza fare riferimento ai caporali collegati al ghetto per trovare manodopera che non potrebbero ottenere altrimenti».
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