Proteste nelle carceri. La presidente di Antigone: «La violenza impedirà di ottenere qualsiasi beneficio»

Proteste nelle carceri. La presidente di Antigone: «La violenza impedirà di ottenere qualsiasi beneficio»
di Erasmo MARINAZZO
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Lunedì 9 Marzo 2020, 12:40 - Ultimo aggiornamento: 15:44
Incontro in corso nel carcere di lecce fra la presidente del Tribunale di Sorveglianza, Silvia Dominioni, e una delegazione di detenuti per fare il punto sulle revoche dei permessi premio, dei permessi lavoro e dei colloqui conseguenti alle misure di contenimento del contagio da coronavirus previste dal Governo Conte. Non ci sono state forme di protesta violenta anche perché a Borgo San Nicola funzionano da tempo i colloqui virtuali con Skype.

Coronavirus, dopo Bari rivolta anche nel carcere di Foggia: tentativo di fuga, detenuti bloccati all'esterno. Almeno un ferito

A Brindisi, dopo le proteste di ieri, questo pomeriggio ci sarà un incontro fra il garante e i detenuti. A Taranto, durante la notte, i detenuti hanno protestato facendo rumore, ma senza che la mobilitazione degenerasse. Grave la situazione invece a Foggia, con reparti completamente distrutti dalla rivolta, cinque tentativi di evasioni tutte poi rientrati e un ferito.



Nessun allarme da Lucera, San Severo, Trani e Turi. «Si faccia in modo che i detenuti siano correttamente informati», il messaggio della presidente regionale dell'associazione Antigone, Maria Pia Scarciglia. «Parlare in questi frangenti di possibili amnistie o di indulto non fa altro che alimentare illusioni e rabbia. Va inoltre spiegato al detenuto che qualsiasi forma di protesta violenta diventa ostativa alla concessione dei benefici. La magistratura, inoltre, faccia la sua parte: i pazienti con patologie importanti vanno tenuti a casa o in strutture adeguate».
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