Controlli della Finanza: scoperti 22 lavoratori in nero. Percepivano il reddito di cittadinanza. Evasione fiscale in studi professionali

Controlli della Finanza: scoperti 22 lavoratori in nero. Percepivano il reddito di cittadinanza. Evasione fiscale in studi professionali
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Venerdì 13 Gennaio 2023, 11:12 - Ultimo aggiornamento: 18 Febbraio, 04:49

Giro di vite della Guardia di Finanza: scoperti 22 lavoratori in nero. Molti percepivano anche il reddito di cittadinanza. I controlli delle fiamme gialle sono stati effettuati nel periodo delle festività sia presso negozi al dettaglio, quali panifici, macellerie ed attività di somministrazione alimenti e bevande, che presso attività ricettive e industriali nei comuni di Manfredonia, San Severo, Cerignola, Monte Sant’Angelo, Vieste, Torremaggiore ed Apricena tutti in provincia di Foggia.

I controlli effettuati

All’esito dei controlli sono emersi 22 lavoratori totalmente “in nero”, alcuni dei quali sono risultati essere percettori di reddito di cittadinanza.

I controlli hanno riguardato anche le attività professionali della provincia in cui è stata riscontrata evasione fiscale: in particolare, nel caso di uno studio legale di San Severo sono stati ricostruiti ricavi non dichiarati al Fisco per 160mila euro e constatate violazioni all’IVA per 75mila euro; per un avvocato di Vieste, invece, la maggiore base imponibile constatata è risultata essere di 85.000 euro, mentre nel caso di un professionista di Cerignola i ricavi occultati all’Erario e le violazioni in materia di IVA sono risultate essere di oltre 350.000 euro.

Violazioni sono state riscontrate anche nei confronti di due commercialisti di Foggia e Cerignola, con maggiore base imponibile complessivamente rilevata per oltre 200mila euro.

Per quanto riguarda uno studio notarile di Foggia sono stati riscontrati atti di rogito, mutuo, donazione e permuta fatturati in misura inferiore, con la ricostruzione di maggiori ricavi per 240mila euro.

L’evasione fiscale costituisce un grave ostacolo allo sviluppo economico perché distorce la concorrenza e l’allocazione delle risorse, mina il rapporto di fiducia tra cittadini e Stato e penalizza l’equità, sottraendo spazi di intervento a favore delle fasce sociali più deboli.

Da qui l’importanza dell’azione “chirurgica” svolta dalla Guardia di Finanza contro gli evasori totali e i frodatori.

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