Maxi operazione anti droga: spacciavano anche minori, 13 le piazze gestite. Ecco come lavorava l'associazione

Maxi operazione anti droga: spacciavano anche minori, 13 le piazze gestite. Ecco come lavorava l'associazione
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Lunedì 10 Ottobre 2022, 15:09 - Ultimo aggiornamento: 17:44

Blitz della polizia: spaccio davanti a minori. Droga per 200mila euro al mese. Spacciavano droga, di ogni tipo, nelle abitazioni private, nei quartieri popolari di San Severo, in provincia di Foggia, davanti ai ragazzini di età inferiore ai 10 anni oppure in coffee shop illegali dove gli acquirenti avevano la possibilità di consumarla subito sul posto: è quanto hanno accertato dagli investigatori della Squadra Mobile della Questura del capoluogo dauno e del Servizio Centrale Operativo della Direzione Centrale Anticrimine del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, che la scorsa notte, a seguito di una indagine condotta dalla Polizia di Stato e coordinata dalla Procura della Repubblica, hanno arrestato 43 persone.  Sono ritenute responsabili del reato di detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

L'operazione

Circa 300 gli uomini impiegati nella maxi operazione a cui hanno preso parte, anche decine di pattuglie del Reparto Prevenzione Crimine, alcune unità cinofile antidroga, la Polizia Scientifica e il Reparto Volo di Bari. Gli indagati avrebbero ceduto o detenuto, hashish, marijuana, cocaina ed eroina, in alcuni casi con l'aggravante di aver effettuato cessione in prossimità di scuole di diverso ordine e grado. Nel corso delle indagini dello Sco e della Mobile, si è accertato che il traffico di droga avveniva in modo continuo ed era gestito con una organizzazione simile alle attività commerciali lecite. Il gruppo criminale operava nelle 13 piazze di spaccio individuate nei diversi quartieri popolari del comune di San Severo alcune di esse nelle case, altre nei coffee shop illegali. In particolare, diverse piazze di spaccio sono state individuate nel noto quartiere popolare ad alta densità criminale denominato "San Bernardino", altre nei quartieri popolari denominati "Fort Apache" e "Texas". Durante l'indagine che ha portato all'operazione "Troy", gli inquirenti hanno stilato una stima in merito agli incassi medi di una delle piazze di smercio (13 in tutto, non solo nel quartiere San Bernardino ma anche in rioni denominati "Texas" e "Fort Apache",  alle case popolari di Via Mario Carli e in via Giulio Cesare).

L'organizzazione, secondo questi calcoli, avrebbe ottenuto "entrate" non inferiori a duecentomila euro al mese, con oltre 200 cessioni di sostanza stupefacente al giorno.

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Il convolgimento dei ragazzini

Si contesta anche il coinvolgimento in episodi di spaccio di bambini di 10 anni (sia come testimoni sia come parti attive) nell'operazione della Polizia che questa mattina ha portato all'arresto di 43 persone per spaccio di droga. Sono circa 100 gli episodi di cessione contestati tra marzo e agosto scorsi che avrebbero fruttato - secondo il direttore centrale anticrimine, Francesco Messina -, «tra i 3 e i 4 milioni di euro al mese». Tredici le piazze di spaccio scoperte a San Severo (Foggia) nei rioni San Bernardino, Texas, alle case popolari di Via Mario Carli e in via Giulio Cesare. Il pm inquirente di Foggia, Alessio Marangelli, ha autorizzato 87 arresti differiti perché alcuni degli indagati sono stati coinvolti in più episodi di spaccio: tra gli acquirenti anche due agenti sotto copertura. Di volta in volta - secondo le indagini - venivano acquistate modiche quantità di cocaina da cui ricavare dalle due alle quattro dosi. È la prima volta che nel Foggiano si ricorre agli arresti differiti, ovvero non in flagranza di reato per non compromettere le indagini in corso. L'operazione della Polizia - secondo gli investigatori - conferma la centralità di San Severo nei traffici di droga e soprattutto nello smercio al dettaglio; tutto ciò spiega anche gli agguati, anche mortali, compiuti negli ultimi tempi. Le perquisizioni hanno consentito di arrestate in flagranza di reato una donna, imparentata con uno degli arrestati, per detenzione di una pistola con matricola abrasa, e di sequestrare un'altra pistola.

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