Assalto ai bancomat con l'esplosivo: in manette tre "trasfertisti" pugliesi

Assalto ai bancomat con l'esplosivo: in manette tre "trasfertisti" pugliesi
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Lunedì 29 Novembre 2021, 08:30 - Ultimo aggiornamento: 3 Dicembre, 00:00

Dalla Puglia a Firenze per assaltare bancomat con l'esplosivo: arrestati dai carabinieri tre "trasfertisti" dei colpi alle banche. In carcere sono finiti zio e nipote di 37 e 22 anni di Orta Nova, e un loro complice di 36 anni di Stornara, in provincia di Foggia. Sono accusati dei colpi avvenuti il 27 ottobre e il 7 novembre nei pressi di Firenze con esplosioni di sportelli minati col sistema della "marmotta".  Ora i tre dovranno rispondere di furto e tentato furto aggravato ai danni di istituti bancari/postali, detenzione e porto in luogo pubblico di ordigni esplosivi e furto aggravato di autovetture.

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Le indagini dei carabinieri: alloggiavano in B&b e mettevano a segno i colpi

I carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Firenze, col supporto dei colleghi delle Compagnie di Foggia e Cerignola, hanno dato esecuzione ad un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip di Firenze, Piergiorgio Ponticelli.

L'indagine, coordinata dal sostituto procuratore di Firenze, Carmine Pirozzoli, ha ricostruito che i tre alloggiavano a Firenze in B&b, pianificavano e poi attuavano i colpi, quindi ripartivano per la Puglia. Oltre ai due assalti di via Pistoiese e Cerbaia a Firenze, i carabinieri ipotizzano che abbiano potuto agire in altri colpì analoghi avvenuti in Toscana. Le indagini hanno preso avvio a seguito dell’esplosione del bancomat della filiale fiorentina della “Monte dei Paschi di Siena” di via Pistoiese, avvenuta la notte del 27 ottobre scorso. In quella circostanza, come emerso dalla visione delle telecamere di videosorveglianza dell’istituto di credito, due uomini travisati con passamontagna, utilizzando un involucro di metallo a forma di “T” contente esplosivo, la cosiddetta “marmotta”, introdotta all’interno dello sportello ATM, lo hanno fatto esplodere, portando via tutto il denaro contenuto. Un bottino che ammonta a diverse decine di migliaia di euro.

La svolta dalle telecamere di videosorveglianza e dai sistemi di lettura delle targhe

La certosina analisi svolta dagli operanti sugli impianti di videosorveglianza e di lettura targa presenti sul territorio, nonché le verifiche compiute sulle persone alloggiate nelle strutture ricettive della zona, hanno consentito di accertare che i responsabili degli assalti ai bancomat erano giunti in trasferta a Firenze con un’autovettura “pulita”, presa a noleggio, alloggiando temporaneamente in un Bed&Breakfast. Zio e nipote, insieme al complice, avevano poi effettuato numerosi sopralluoghi delle aree da colpire e delle relative vie di fuga da utilizzare a seguito del furto. Poi, poche ore prima dell’assalto, avevano rubato in zona un’auto con cui avevano raggiunto il bancomat, nel tentativo di non essere individuati. In meno di tre minuti, inserito l’esplosivo all’interno della fessura dell’ATM e accesa la miccia, i tre erano riusciti a impadronirsi dei contanti presenti all’interno. Per eludere le ricerche delle pattuglie delle Forze dell’Ordine, avevano spento i telefoni cellulari per tutta la durata dell’azione e utilizzato strade secondarie per la fuga, abbandonando poi il veicolo rubato prima di ritornare in provincia di Foggia. Lo stesso veicolo era stato infatti rinvenuto dagli operanti abbandonato nel comune di Signa, con all’interno, una banconota da 20 euro con tracce di inchiostro antirapina del tipo utilizzato nei dispositivi bancomat.

Il colpo fallito della "banda dell'esplosivo"

Nel corso delle indagini è stato inoltre accertato che lo stesso gruppo si era reso responsabile anche del tentativo di furto tramite esplosione del dispositivo ATM dell’Ufficio Postale di San Casciano in Val di Pesa, loc. Cerbaia, nella notte del 7 novembre. I tre soggetti, ricalcando il modus operandi già collaudato nel precedente assalto, dopo una serie di sopralluoghi presso alcuni bancomat della provincia e dopo aver rubato un’Alfa Romeo Giulietta, avevano fatto deflagrare un sistema esplosivo uguale a quello adoperato per la filiale “Monte dei Paschi”, non riuscendo tuttavia ad asportare il contenuto della cassaforte e dovendo pertanto fuggire.

Per quest’ultimo episodio, grazie ai servizi preventivi di controllo del territorio predisposti ed attuati dai Carabinieri del Comando Provinciale di Firenze, si riusciva immediatamente a localizzare i fuggitivi che, con l’ausilio della Polizia Stradale di Arezzo, venivano fermati sull’autostrada A1, in provincia di Arezzo, perquisiti, trovati in possesso di arnesi utilizzati per aprire lo sportello bancomat, parte di una miccia, passamontagna e numerose banconote ancora macchiate dall’inchiostro antirapina e, pertanto, sottoposti a fermo di indiziato di delitto d’iniziativa della P.G..

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