Accordo "salva pomodoro": si punta al made in Italy

Accordo "salva pomodoro": si punta al made in Italy
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Martedì 30 Novembre 2021, 18:37 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 12:22

L'obiettivo è salvare il pomodoro made in Italy diffidando da quelli importati dalla Cina che quest'anno ha raddopppiato le importazioni arrivando al +93%. Il nuovo accordo nazionale di Filiera per tutelare il pomodoro «100% Made in Italy» e sostenerne lo sviluppo mettendo al centro le persone, l'ambiente e la crescita economica è stato sottoscritto da Coldiretti e Princes Industrie Alimentari, società che gestisce a Foggia il più grande stabilimento in Europa per la trasformazione del pomodoro, per rafforzare la lotta contro il fenomeno dell'Italian Sounding.

Cosa prevede l'accordo nazionale 

«Con le importazioni di derivati di pomodoro dalla Cina che quest'anno sono praticamente raddoppiate (+93%) e raggiungeranno oltre i 100 milioni di chili nel 2021 è importante garantire la tracciabilità sugli scaffali e la qualità e sostenibilità del Made in Italy», afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel precisare che «occorre combattere la concorrenza sleale di prodotti importati dall'estero, facendo in modo che tutti gli alimenti in vendita in Italia ed in Europa rispettino le stesse regole su ambiente, salute e diritti dei lavoratori».

Per l'ad di Princes, Gianmarco Laviola, «questo accordo è un ulteriore passo in avanti per dare concretezza al futuro della filiera del pomodoro e come impresa applichiamo pratiche di lavoro etico e condizioni economiche eque». L'accordo prevede l'implementazione di tecnologie di agricoltura 4.0 per monitorare lo sviluppo delle colture e intervenire per contenere gli impatti negativi del climate change, il supporto per l'acquisto di attrezzature di precisione e di controllo, la riduzione dell'utilizzo di concimi chimici e l'implementazione di progetti di waste e water management.

Si punterà poi sui prodotti da bioeconomia circolare, a partire dalle pacciamature in bioplastica, sviluppate con MaterAgro e Novamont. Saranno inoltre organizzati training di formazione dedicati agli agricoltori e ai tecnici delle cooperative partner. Princes conferma quindi ai produttori la possibilità di sottoscrivere contratti di fornitura della durata di 3 anni riconoscendo anche un prezzo «equo» per il pomodoro, cioè basato sugli effettivi costi sostenuti.

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