Expo, è ora di tirare le somme. Il presidente
Bracco: "Abbiamo ridato orgoglio all'Italia"

Diana Bracco
Diana Bracco
di Simona Romanò
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Sabato 21 Novembre 2015, 00:13 - Ultimo aggiornamento: 2 Novembre, 08:27
MILANO - Sabato a Milano è calato il sipario su Expo 2015 dopo 184 giorni e oltre 140 Paesi coinvolti, 60 capi di Stati in visita e più di 21 milioni di presenze. Abbiamo chiesto a Diana Bracco, presidente di Expo 2015 e commissario per il Padiglione Italia, un bilancio a caldo.



Presidente Bracco cosa si conserverà di questa incredibile impresa?

«Confesso che già sentiamo tutti un po' di nostalgia. Però deve essere positiva e costruttiva per poter conservare quel patrimonio di credibilità internazionale che abbiamo saputo creare all'insegna dello slogan ”Orgoglio Italia”».



È stata data una grande prova e il mondo l'ha riconosciuta. È solo l'inizio?

«Certo. Milano è diventata vetrina del mondo e ora guai a fermarci, perché il modello Expo può servire per tutti i prossimi grandi eventi, a iniziare dal Giubileo. A questo proposito faccio i più cari auguri a Francesco Paolo Tronca, il prefetto di Milano - o meglio ex - che è stato nominato commissario di Roma».



Expo traino del Paese?

«L'Italia della Grande Bellezza del passato, affascinante ma un po' appannata, è tornata a essere il centro del mondo».



È stata una sferzata di pura energia per tutti?

«È stata la svolta. Siamo di nuovo un Paese cool e con una forte tensione verso il futuro, come testimoniano gli indicatori della contemporaneità quali i social network: i clic e gli elogi per Expo e l'Italia hanno infatti invaso il web».



A proposito dell'Albero della Vita: si è molto battuta per realizzarlo: soddisfatta ora?

«Moltissimo, pesche ci ho creduto fin dall'inizio. In realtà sono più che soddisfatta, perché con il Padiglione Italia abbiamo fatto goal, fra il Palazzo dalle affascinanti architetture, la mostra delle Identità Italiane e appunto l'Albero della Vita. È diventato un'icona mondiale che ha incantato ed emozionato visitatori, capi di Stato, principi e regine».



I numeri dell'Albero sono straordinari. Vi hanno stupiti?

«Ripeto che io ci ho creduto da sempre: ad ammirarlo 14 milioni di persone, che hanno postato su Fb 800mila foto e oltre 250mila scatti su Instagram».



Il futuro: Palazzo Italia, Padiglione Zero e l'Albero della Vita non saranno smantellati. Scelta doverosa?

«Sono ricordi di Expo che vogliamo tenere, perché sono un pezzo di storia d'Italia. Hanno messo le radici e ora dobbiamo pensare a come riaprirli in primavera. Lavoro da fare ce ne sarà. È certo che la fase di smantellamento del sito sarà tristissima».
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