Vaccino Covid, la propaganda cinese contro le aziende occidentali: ecco cosa sta succedendo

Vaccino Covid, la propaganda cinese contro le aziende occidentali: ecco cosa sta succedendo
Vaccino Covid, la propaganda cinese contro le aziende occidentali: ecco cosa sta succedendo
di Enrico Chillè
4 Minuti di Lettura
Giovedì 21 Gennaio 2021, 20:48 - Ultimo aggiornamento: 20:50

Non bastavano i ritardi e le omissioni nell'annunciare l'epidemia a Wuhan, ora la propaganda del Partito comunista cinese attacca anche i vaccini prodotti dalle aziende occidentali. Un vero e proprio caso, quello emerso negli ultimi tempi: il regime di Pechino non perde tempo a diffondere voci, più o meno fondate, su possibili difetti di vaccini come quelli di Pfizer e Moderna. Lo scopo appare abbastanza chiaro: promuovere il più possibile i vaccini Sinovac e Sinopharm, già distribuito in diversi paesi del mondo ma con un'efficacia decisamente diversa.

Leggi anche > Covid, Crisanti: «Normale che le dosi Pfizer siano in ritardo. Il ricorso al Tar della Lombardia è inconcepibile»

Il caso non è sfuggito neanche alla Cnn. L'efficacia dei vaccini Sinovac e Sinopharm, che la Cina ha distribuito anche a Brasile, Turchia, Indonesia e Bahrein, è tutta da dimostrare. Qualche tempo fa Sinovac aveva annunciato un'efficacia del 97%, salvo poi dover chiarire che quella percentuale era riferita al tasso di sieroconversione e non all'efficacia in fase di trial vera e propria. I dati sono piuttosto altalenanti: dopo i primi trial clinici, il Brasile aveva annunciato un'efficacia pari appena al 50,8%, l'Indonesia del 65,3%. La Turchia aveva invece parlato di un'efficacia del 78%, salvo poi annunciare un paio di settimane dopo un'efficacia del 91,25%.

Una cosa appare certa: oltre ad essere incerti, i dati sull'efficacia dei vaccini cinesi non sembrano essere pari a quelli di Pfizer o Moderna. I vaccini occidentali sembrano più efficaci e sicuri, anche se hanno l'inconveniente del trasporto e della conservazione, che dipendono dalla catena del freddo. Le aziende produttrici cinesi, inoltre, hanno fornito una quantità di dati e informazioni sui vaccini considerata non sufficiente dalla comunità scientifica mondiale. La disputa sui vaccini sembra essere l'ennesimo teatro dello scontro tra due potenze, gli Stati Uniti e la Cina, che lottano per la supremazia globale anche attraverso la distribuzione in più paesi possibili.



Il risultato è che alla fine anche la propaganda diventa uno strumento per questo scontro tra superpotenze. Dalla Cina accusano i media occidentali di denigrare i vaccini di Sinovac e Sinopharm e di tacere sulle reazioni avverse ai vaccini prodotti dalle case farmaceutiche occidentali e sui decessi di persone che erano state vaccinate da poco.

In realtà, questo genere di notizie non è mai stato ignorato e le stesse autorità sanitarie dei vari paesi occidentali hanno manifestato una certa trasparenza, sospendendo le vaccinazioni e riprendendole solo dopo aver appurato che i decessi non erano legati al vaccino. 

In questo scontro si inserisce anche la CGTN, la tv di stato di Pechino, con una delle conduttrici più famose di tutta la Cina, Liu Xin. La donna, infatti, ha accusato apertamente sui social i più grandi network di informazione occidentali di nascondere i decessi legati ai vaccini. Alcuni dei suoi tweet sono stati ripresi anche da esponenti istituzionali cinesi come Zhao Lijian, portavoce del Ministero degli Esteri di Pechino. Un chiaro segno dell'importanza che, per la Cina, ha una buona pubblicità dei propri vaccini, specialmente all'interno dei propri confini, anche perché, contrariamente a quanto si possa pensare, la sua popolazione è una delle più scettiche al mondo sull'efficacia dei sieri per combattere il virus (come spiega anche questo studio su Nature).

La Cnn cita anche le parole di un esperto di farmaceutica come Derek Lowe, che aveva annunciato poco prima dell'arrivo delle prime dosi di Pfizer: «Se prendiamo 10 milioni di persone, è verosimile aspettarsi che, nel giro di due mesi, 14mila di loro possano morire per infarti, ictus, tumori e altre cause. Se prendiamo 10 milioni di persone e le vacciniamo, ci sarà un rischio concreto che quelle 14mila morti siano attribuite proprio al vaccino». L'ultimo affondo della Cnn al regime di Pechino si conclude così: «La loro disinformazione è pericolosa ed è basata solo sulla necessità di difendere un vaccino che tutti, nel mondo, si augurano possa funzionare. Lo scetticismo sui vaccini è un grosso problema, anche a causa dell'irresponsabilità di alcuni media che strizzano l'occhio alle credenze infondate dei no vax, ammaliati da un medico ora caduto in disgrazia (Andrew Wakefield, ndr). Per sconfiggere la pandemia abbiamo bisogno di vaccinare almeno il 75% della popolazione mondiale, ma questa campagna di disinformazione non fa altro che minare il lavoro di aziende come Sinovac».

© RIPRODUZIONE RISERVATA