Usa, la polizia arresta una bambina afroamericana di nove anni e la blocca con lo spray urticante in faccia

Usa, la polizia arresta una bambina afroamericana di nove anni e la blocca con lo spray urticante in faccia
Usa, la polizia arresta una bambina afroamericana di nove anni e la blocca con lo spray urticante in faccia
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Lunedì 1 Febbraio 2021, 23:49

Ancora un arresto violento della polizia su un cittadino afroamericano negli Stati Uniti. Questa volta, però, la notizia colpisce molto di più perché la vittima della violenza degli agenti è una bambina di appena nove anni.

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La bambina afroamericana e l'arresto violento

È accaduto a Rochester, nello stato di New York, nel pomeriggio di venerdì scorso. La notizia, però, si è diffusa solo nelle ultime ore perché il filmato registrato dalla body-cam di un poliziotto è diventato virale: nel video viene ripreso tutto l'arresto violento della bambina, che viene ammanettata, trascinata su un vialetto innevato e caricata a forza sulla volante. Per immobilizzarla, gli agenti hanno deliberatamente scelto di utilizzare lo spray urticante, spruzzandolo direttamente sul volto della piccola.

L'intervento degli agenti era scattato dopo una lite familiare in casa.

La bambina arrestata gridava: «Voglio il mio papà!»

Nel filmato si possono sentire distintamente le urla della bambina afroamericana di nove anni arrestata dalla polizia. La piccola continuava a gridare «Voglio il mio papà!». Uno degli agenti le dice «Ti stai comportando come una bambina» e lei risponde: «Sono una bambina!». Ad un certo punto una poliziotta la minaccia: «Stai seduta, è la tua ultima possibilità, se continui a dimenarti ti spruzzo lo spray negli occhi». C'è poi il via libera di un collega: «Spruzzaglielo in questo punto». E la bambina inizia a gridare dal dolore: «Per favore, pulitemi gli occhi!».
La piccola è stata poi portata in ospedale e, una volta dimessa, è tornata a casa dai suoi genitori.

Bambina afroamericana arrestata, le polemiche

La diffusione del filmato ha inevitabilmente scatenato furenti polemiche. La sindaca di Rochester, Lovely Warren, ha condannato l'operato degli agenti: «Hanno fatto del male a una bambina, ho una figlia di 10 anni e questo video è una cosa che una madre non vorrebbe mai vedere. Il modo in cui si è comportato il nostro dipartimento di polizia mi preoccupa, da questo video è chiaro che dobbiamo fare di più per sostenere i nostri bambini e le nostre famiglie».
Il vice capo della polizia di Rochester, Andre Anderson, ha invece difeso i suoi agenti: «Quella bambina aveva minacciato di suicidarsi e di uccidere la madre. Volevamo portarla in ospedale, ma di fronte al rifiuto della bambina di entrare nell'auto, gli agenti l'hanno prelevata con la forza e cercato di bloccarla spruzzandole una sostanza urticante».
Gli agenti intervenuti si sono difesi affermando di aver applicato le procedure per la sicurezza del minore, dietro la richiesta del genitore affidatario. Ma Cynthia Herriott-Sullivan, capo della polizia, ha un'opinione estremamente diversa da quella dei colleghi: «Non posso sostenere che va bene usare lo spray urticante su una bambina di nove anni, non lo è e non rappresenta il nostro dipartimento. Lavoreremo per assicurare che queste cose non succedano più».

Violenza sugli afroamericani, i precedenti

Sono tantissimi i precedenti di violenza gratuita da parte della polizia sugli afroamericani negli Stati Uniti. I più celebri, avvenuti negli scorsi mesi, sono quelli culminati con la morte di George Floyd e Breonna Taylor e che avevano ispirato le proteste dei movimenti 'Black Lives Matter'. C'era poi stato anche il caso di Jacob Blake, colpito da più colpi di pistola alla schiena da un poliziotto e rimasto paralizzato.
Sempre a Rochester, poi, a settembre l'afroamericano Daniel Prude era morto per soffocamento durante un arresto da parte della polizia. L'allora capo della polizia era stato costretto a dimettersi quando le indagini avevano permesso di appurare la violenza e il tentativo di insabbiare tutto, attribuendo la morte di Prude a una overdose e cercando di impedire la pubblicazione dei filmati della body-cam di uno degli agenti intervenuti.

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