Il ministero degli Interni di Kiev ha lanciato un sito per permettere ai cittadini russi di scoprire se i loro familiari, amici e conoscenti sono stati uccisi o fatti prigionieri dagli ucraini. Le funzioni sono più di propaganda che umanitarie: l’obiettivo è di indebolire il morale e il consenso (già piuttosto basso) dell’opinione pubblica russa.
La home del sito mostra foto e documenti dei soldati russi morti e catturati, oltre a video — alcuni con particolari piuttosto «crudi» — in cui i soldati (spesso giovanissimi) riferiscono i loro dati personali. La durezza delle immagini viene giustificata da Kiev con il fatto che «sfortunatamente, molte delle persone uccise sono difficili da identificare: pubblichiamo deliberatamente queste foto e video, così forse riconoscerai qualcuno da segni indiretti».
Presentando il video, il consigliere al ministro dell’Interno Vadym Denysenko sottolinea che «l’Ucraina tratta i prigionieri in modo molto umano: nessuno li insulta e a loro è fornita assistenza medica».