Ora, gli Stati Uniti impongono dazi al 25% su prodotti cinesi del valore di 200 miliardi di dollari e minacciano di aumentarli dal 10 al 25 per cento su altri 300 miliardi di dollari di importazioni. La scorsa estate, la Cina emanò un'allerta per i viaggi verso gli Stati Uniti, avvertendo i suoi cittadini di prestare attenzione a sparatorie, furti e agli alti costi per le cure mediche; Washington rispose emanando a sua volta un'allerta per i viaggi in Cina.
Ci sono anche altre ragioni che spiegano il calo: l'incertezza economica, per esempio, ha spinto i cinesi a preferire Paesi più vicini alla Cina, secondo quanto riferito da Wolfgang Georg Arlt, direttore del Chinese Outbound Tourism Research Institute, alla stampa statunitense.
Per gli esperti, il calo sarà solo temporaneo e, per il 2019, il governo statunitense si aspetta 3,3 milioni di visitatori, che dovrebbero poi salire a 4,1 milioni nel 2023. A24-Pca