Strage Texas, Trump sfida l'America e difende le armi: «Ora diamole agli insegnanti»

L'ex presidente rilancia sulla sfida del 2024 e attacca Biden: "Soldi a Kiev non alle scuole"

Strage Texas, Trump sfida l'America e difernde le armi: «Ora diamole agli insegnanti»
Strage Texas, Trump sfida l'America e difernde le armi: «Ora diamole agli insegnanti»
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Sabato 28 Maggio 2022, 22:28

Le stragi sono uno dei motivi per armare i cittadini, non per disarmarli: gli Stati Uniti dovrebbero rafforzare la sicurezza delle loro scuole prima di inviare miliardi all'Ucraina. Dal palco della National Rifle Association Donald Trump, con il suo solito tono da comizio elettorale, sfida l'America e segue pedissequamente il copione spolverato dai repubblicani a ogni massacro a scuola, ovvero armare gli insegnanti.

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«Prima di ricostruire il resto del mondo, dovremmo costruire scuole più sicure per i nostri bambini», tuona Trump attaccando i democratici "marxisti" e Joe Biden in riferimento ai 54 miliardi di dollari approvati dal Congresso per aiutare Kiev nella sua battaglia contro la Russia.

Mentre fuori dal George R. Brown Convention Center di Houston centinaia di manifestanti protestano contro la lobby delle armi e le sua influenza sulla politica americana, l'ex presidente tira dritto e attacca i democratici che politicizzano la strage della scuola elementare di Uvalde per abolire il «sacro» Secondo Emendamento.

 

Le parole di Trump

«Ogni volta che una persona instabile commette un crimine odioso, alcuni si lanciano sempre nel grottesco tentativo di portare avanti la loro agenda politica», spiega Trump al pubblico in visibilio. «Il fatto che esista il male nel mondo non è un motivo per disarmare i cittadini che rispettano la legge. Al contrario l'esistenza del male è uno dei migliori motivi per armare i cittadini», aggiunge il tycoon aleggiando ancora una volta una sua possibile candidatura nel 2024. «Ci riprenderemo la Casa Bianca. Quando sarò di nuovo presidente mi occuperò di eliminare il male», dice lasciando aperta la porta a una sua discesa in campo, sulla quale di recente è piovuta la doccia fredda delle sconfitte alle primarie della Georgia. Pur difendendo a spada tratta il diritto alle armi, Trump descrive la strage della scuola come una tragedia e legge i nomi dei 19 bambini uccisi. Poi però si lancia nella sua tradizionale danza di fine discorso, scatenando l'ira dei social già indignati dalla decisione della Nra di tenere la sua convention annuale a pochi giorni dal massacro della scuola elementare e nello stesso Texas sotto shock.

La kermesse

Il centro congressi che ospita la kermesse della Nra appare coma una bolla distaccata dalla realtà pur essendo a solo 440 chilometri da Uvalde. Una bolla che ha attirato centinaia di americani, giunti con le famiglie a Houston per rivendicare il diritto al porto di armi sempre e comunque. Un diritto che, di fronte alle sparatorie di massa, va difeso ancora con più forza perché i 'buon armati possono sconfiggere i cattivi armatì, come ripete da anni il numero uno della Nra Wayne LaPierre. Parlando di «diritto umano alle armi per difendersi», proprio LaPierre dal palco della Nra fa eco a Trump e al senatore repubblicano Ted Cruz nel chiedere un rafforzamento della sicurezza nelle scuole e l'addestramento alle armi degli insegnanti. «Non c'è sicurezza senza il diritto di avere armi per auto-difesa», dice fra gli applausi della sala. Per le strade di Houston tira però un'aria diversa e alla Nra sono riservati solo insulti e critiche. E una parola su tutte: «Vergogna».

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