Ragazze con il ciclo, vietato mancare da scuola. Vicepreside: «I disagi parte dell'esser donne». Scoppia la polemica

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di Nico Riva
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Venerdì 27 Novembre 2020, 12:15

Ci sono tanti modi per ridurre l'assenteismo degli studenti a scuola, ma la vicepreside di un'accademia inglese ha probabilmente scelto uno dei più sbagliati. Con un'email discutibile, ha infatti sostenuto che le ragazze, durante il loro ciclo mestruale, non possono assentarsi perché «i disagi e gli svantaggi fanno parte dell'essere donne». Questa frase ha scatenato un polverone di polemiche. 

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Proprio mentre la Scozia diventa il primo Paese al mondo ad offrire gratuitamente alle proprie cittadine assorbenti e altri beni di prima necessità, da un'altra parte del Regno Unito una vicepreside manda un messaggio quantomeno opinabile alle sue studentesse. Jackie Watson, vicedirettrice della Oxford Spires Academy, ha scritto a dodice studentesse della propria scuola, tutte di età fra i 16 e i 18 anni, che il loro ciclo mestruale (e dolori e disagi annessi), non sono una scusa sufficiente per saltare le lezioni. 

CIò che ha destato scalpore e scatenato un vespaio di polemiche, è la giustificazione annessa dalla vicepreside alla sua decisione: «Imparare a convivere con questi disagi fa parte dell'essere donna».

La vicepreside ha poi aggiunto che antidolorifici e borse dell'acqua calda verranno fornite dalla scuola. L'intento della dirigente è quello di invitare i propri studenti a non rinunciare, se non per emergenze gravi, alla propria istruzione. Per questo motivo, d'ora in poi non verrà più accettato come giustificazione per le assenze il proprio ciclo mestruale. Una sorta di educazione spartana, quella che Jackie Watson vuole impartire alle sue studentesse. 

Una studentessa, scrive il Telegraph, ha replicato: «Ovviamente capisco che le persone non possano mancare da scuola per tutta la durata del loro ciclo mestruale, ma nessuno ha mai provato a far questo. Personalmente, alcuni giorni provo forti dolori, a volte non riesco a camminare, svengo o vomito. In quella situazione non mi sento in grado di andare alle lezioni». Alla vicepreside ha risposto anche un'insegnante, Bernadette Young, con un tweet: «Mi piacerebbe tenere delle lezioni sull'endometriosi alla Oxford Spires Academy, e sul ritardo dannoso con il quale le ragazze e le donne arrivano alla diagnosi, perché gli è sempre stato detto che il loro dolore è qualcosa che devono accettare e basta. Le nostre ragazze meritano di meglio».

Tina Leslie, fondatrice dell'associazione Freedom4Girls, ha inoltre sottolineato come l'email sia stata inviata anche agli studenti maschi di quella fascia d'età: «Questo non fa altro che portare i ragazzi a pensare che tutto ciò non sia un errore e che non debbano essere comprensivi ed empatici con le proprie compagne. Ci sono ancora troppi stigma e tabù sul ciclo mestruale. Dopo questi commenti, la vicepreside si è scusata per aver inviato il messaggio anche ai ragazzi. 

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