Social Mask, la mascherina 'smart' che oltre a proteggere misura la febbre e individua gli asintomatici

Social Mask, la mascherina 'smart' che oltre a proteggere misura la febbre e individua gli asintomatici
Social Mask, la mascherina 'smart' che oltre a proteggere misura la febbre e individua gli asintomatici
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Martedì 1 Dicembre 2020, 23:09

Da quando la pandemia di coronavirus ha stravolto le nostre vite, le mascherine sono entrate a far parte degli oggetti di uso quotidiano. Le più utilizzate dalla popolazione, ovviamente per una questione economica, sono quelle chirurgiche. Ce ne sono poi altri tipi, come le Ffp2 e le Ffp3, ma da oggi ce n'è una decisamente hi-tech: si chiama Social Mask ed è stata realizzata al Mit di Boston.

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Ideata da un ingegnere romeno, Burzo Ciprian, Social Mask è stata realizzata da uno speciale laboratorio del Mit, sorto per realizzare mascherine ad altissima tecnologia. Questa mascherina, infatti, oltre a proteggere, misura costantemente la febbre di chi la porta, analizza la qualità dell'aria circostante per individuare patogeni come il coronavirus ed è in grado di individuare anche pazienti asintomatici. Lo riporta, tra gli altri, il Calvert Journal.

La tecnologia ricorda molto quella degli smartphone e, nello specifico, delle app di tracciamento dei contatti. Social Mask possiede infatti un dispositivo composto da un biosensore, un sensore Bluetooth e un piccolo ventilatore.

Su uno dei due lati è posto anche un filtro per una migliore ventilazione, un sensore di temperatura e un piccolo schermo al led che mostra la temperatura corporea di chi la indossa.

Realizzata con materiali plastici e grazie alla stampa 3D, Social Mask è in grado di avvisare l'utente immediatamente in caso di sensibili variazioni della temperatura corporea o di peggioramento della qualità dell'aria. Secondo il suo ideatore, questa mascherina smart e hi-tech funzionerebbe anche meglio delle app di tracciamento, come Immuni: se ci sono persone che la indossano, l'interazione è immediata fino a una distanza di 300 metri. Forse un po' esagerato e troppo potente, ma è anche vero che in questi casi la prudenza non è mai troppa...

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