Sexy modella accusa Putin: «Hanno tentato di avvelenarmi». La polizia nega, per i testimoni è un'isterica

Sexy modella accusa Putin: «Hanno tentato di avvelenarmi». La polizia nega, per i testimoni è un'isterica
Sexy modella accusa Putin: «Hanno tentato di avvelenarmi». La polizia nega, per i testimoni è un'isterica
di Domenico Zurlo
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Mercoledì 19 Settembre 2018, 16:31 - Ultimo aggiornamento: 17:10

Tre giorni fa un presunto avvelenamento ha fatto tornare alla mente, in Gran Bretagna, al caso Skripal: protagonisti di quanto accaduto, una giovane donna di origini russe e il suo marito imprenditore, inglese. Oggi la ragazza si fa sentire dalle pagine del tabloid britannico The Sun: si chiama Anna Shapiro, nome d'arte Anna Webb (qui il suo profilo Instagram), e non ha paura a dire ciò che secondo lei è successo, facendo accuse pesanti. «Vladimir Putin - dice - mi voleva uccidere come un ratto».

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Il nuovo allarme è scattato tre giorni fa a Salisbury, già teatro a marzo sia del tentato avvelenamento con il gas nervino dell'ex spia russa Sergei Skripal e di sua figlia Iulia, sia di un altro episodio di poche settimane dopo, con l'avvelenamento di una coppia inglese. Il nuovo allarme all'interno del ristorante Prezzo, che la donna insiste a drammatizzare, è stato però già sgonfiato dalla polizia, che lo ha dichiarato 
«non sospetto».

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Nell'intervista al Sun, che correda l'articolo con le tutt'altro che caste foto di Anna - il cui profilo Instagram è una lunga raccolta di foto in déshabillé - si nota in effetti una discreta ricerca di pubblicità da parte della ex modella, moglie di Alex King, con cui sostiene di aver condiviso la disavventura. Tutto sarebbe nato da un malore dello stesso King, durante la cena: Anna racconta di aver trovato suo marito in bagno, riverso, che «schiumava dalla bocca», e di aver subito chiesto aiuto prima di sentirsi male lei stessa. Un avvelenamento, secondo lei, un attacco isterico secondo i testimoni.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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L'intervento della polizia, dell'ambulanza e di specialisti di contaminazione chimica - dati i precedenti a Salisbury - hanno portato a transennare la zona: ma la polizia non ha trovato alcuna traccia di sostanze tossiche e nemmeno di eventuali reati. Anna però non ci sta: sostiene nell'intervista di essere figlia di un ex generale russo e di aver lasciato la Russia nel 2006 per Israele, contro la volontà della famiglia, trasferendosi poi nel Regno Unito rinunciando alla cittadinanza di Mosca. Dato il suo matrimonio con King e i suoi rapporti in passato con vari imprenditori, Anna è convinta che il Cremlino possa prenderla di mira sospettando che sia una spia.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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Dal canto suo, il Governo russo ha definito assurde le accuse da parte della Shapiro: Dimitry Peskov, portavoce del Cremlino, citato dalla Tass, ha affermato che è evidente «l'assurdità della maggior parte delle informazioni provenienti da Salisbury».
Tra Mosca che nega, la polizia che chiude il caso, e la donna che insiste sulla sua versione, i dubbi sulla veridicità del suo racconto sono legittimi: l'ultimo punto da chiarire è la causa del malore del povero marito di Anna, Alex King, che ha ripreso conoscenza ma le cui condizioni sono ancora precarie.

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