Basta schiaffi ai figli per legge, da oggi vietato punire fisicamente un bambino in Scozia

Basta schiaffi ai figli per legge, da oggi vietato punire fisicamente un bambino in Scozia
Basta schiaffi ai figli per legge, da oggi vietato punire fisicamente un bambino in Scozia
2 Minuti di Lettura
Sabato 7 Novembre 2020, 15:47 - Ultimo aggiornamento: 20:56

Schiaffi ai figli, da oggi sono vietati per legge, perché scatta il divieto fi punire fisicamente un bambino. Da oggi in Scozia, dunque, ai genitori è vietato per legge schiaffeggiare i propri figli. Il Parlamento scozzese ha introdotto una nuova legge che rimuove la difesa del castigo ragionevole, se un genitore o un educatore punisce fisicamente un bambino. Il Galles dovrebbe seguire l'esempio scozzese, introducendo norme simili nel 2022, riferiscono media britannici.

Un portavoce del governo scozzese a Edinburgo ha detto che «questo significa che tutte le forme di punizione corporale nei confronti dei bambini saranno illegali in Scozia, e che i bambini avranno la stessa tutela degli adulti rispetto alle aggressioni». Il cambiamento nella legge ora si applica agli atti di punizione fisica o di disciplinamento fisico inflitti dopo il 7 novembre 2020. Finora la legge in Scozia prevedeva che i genitori potessero utilizzare la difesa del castigo ragionevole per giustificare le punizioni inflitte ai figli.

Le punizioni vietate

Il governo elenca come forme vietate di punizione corporale gli schiaffi, i manrovesci e le pacche sul sedere. Il divieto di infliggere qualsiasi punizione corporale ha ricevuto l'appoggio del Parlamento scozzese un anno fa, per 84 voti a 29, dopo che una nuova legge è stata proposta da John Finnie, ex funzionario di Polizia passato alla politica. La ministra dell'Infanzia scozzese Maree Todd ha detto di essere «lieta che la Scozia sia diventata la prima parte del Regno Unito a legiferare per assicurare che i bambini, senza eccezioni, abbiano la stessa protezione dalle aggressioni che hanno gli adulti». «Nella Scozia moderna - ha concluso Todd - non c'è più spazio per queste norme antiquate: colpire un bambino non è mai ragionevole».

Zone rosse, gialle e arancioni: Regioni in ritardo, il pasticcio dei numeri inattendibili

Il dubbio che si stesse scoperchiando il vaso di Pandora ha preso a diffondersi mercoledì mattina.

Il 4 di novembre, mentre il Dpcm aveva ormai assunto una forma definitiva, i numeri che avrebbero dovuto alimentare l'algoritmo - la formula con i famosi 21 indici a cui è demandata la responsabilità di "colorare" l'Italia dividendola in fasce di rischio - tardavano ad arrivare.


 

 
Video
© RIPRODUZIONE RISERVATA