Muore a 15 anni per lo stesso tumore che aveva ucciso il padre

Muore a 15 anni per un tumore, i medici l'avevano dimessa ma aveva lo stesso male del padre
Muore a 15 anni per un tumore, i medici l'avevano dimessa ma aveva lo stesso male del padre
2 Minuti di Lettura
Lunedì 10 Febbraio 2020, 13:48
Lo stesso destino ha unito Alana Finlayson e suo padre. Un tumore spinale ha ucciso entrambi, ma la ragazza aveva soltanto 15 anni e i medici avevano minimizzato i suoi sintomi. A denunciare questo caso di malasanità è la mamma della ragazza e la storia drammatica arriva dalla Scozia. Il papà di Alana era morto due anni prima per lo stesso male. Proprio questo ha fatto gridare allo scandalo. 



Leggi anche > Attacco di tosse improvviso: Fabio muore dopo la cena con la moglie

Come è possibile che i medici non abbiano capito che lei era grave, si chiede la mamma. Come riporta il Mirror, l'adolescente lamentava dolori da oltre un anno prima della diagnosi e che ogni medico sentito aveva confermato il suo buono stato di salute. 
Nell’ottobre del 2017 il padre di Alana, Paul, è deceduto a causa di un glioblastoma. Qualche settimana più tardi la ragazza ha mostrato malumori e rabbia, ai quali si sono aggiunti dolori apparentemente inspiegabili.

Inizialmente lo stato d'animo è stato ricondotto alla scomparsa del papà, mentre fisicamente si imputava tutto alla crescita. I medici sono arrivati a parlare anche di "dolori psicosomatici" e le hanno consigliato uno psicologo. Dopo dolori lancinanti alle gambe e alla testa, la mamma l'ha portata in ospedale per fare una radiografia. La diagnosi è stata terribile.  

Prima di morire l’adolescente ha chiesto alla madre di raccontare la sua storia: «Così che non accada più a nessun altro». La donna ha deciso di esaudire l’ultimo desiderio della figlia: «È stata sotto le loro cure per un anno e loro l’hanno lasciata andare. Siamo state dimesse ancora e ancora. Alcuni dottori erano così arroganti. Se solo avessero ascoltato quello che stavamo dicendo, forse avrei ancora la mia Alana con me».
© RIPRODUZIONE RISERVATA