Morto Luc Montaigner, l'ex premio Nobel aveva 89 anni. Era diventato un punto di riferimento dei no-vax

Negli ultimi anni era diventato un punto di riferimento dei no-vax

Morto Luc Montaigner, l'ex premio Nobel per la medicina aveva 89 anni
Morto Luc Montaigner, l'ex premio Nobel per la medicina aveva 89 anni
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Giovedì 10 Febbraio 2022, 16:57 - Ultimo aggiornamento: 11 Febbraio, 14:58

È morto a 89 anni Luc Montaigner, premio Nobel per la medicina nel 2008 per i suoi studi sull'Aids: dopo che negli ultimi giorni il suo presunto decesso era diventato un giallo, oggi è arrivata la conferma sul prestigioso quotidiano francese Liberation. Montaigner è morto martedì nell'ospedale americano di Neuilly-sur-Seine, alle porte di Parigi.

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Montaigner era diventato negli ultimi anni un riferimento dei no vax: la notizia del suo decesso circolava da ieri sera sui social, ma non era stata ancora confermata. Il certificato di morte, scrive Liberation, è stato depositato presso il municipio, secondo le informazioni di "Checknews".

Luc Montaigner, morto a 89 anni

Chi era Luc Montaigner

Luc Montagnier, direttore emerito del Centre national de la recherche scientifique e dell'Unità di oncologia virale dell'Istituto Pasteur di Parigi, fu pioniere nella ricerca del virus responsabile dell'Aids, insieme a Françoise Barré-Sinoussi e Jean-Claude Chermann, studi che gli valsero il premio Nobel per la Medicina.

Una scoperta, però, accompagnata da forti polemiche con lo scienziato americano Robert Gallo, che scatenò un'accesa disputa internazionale su chi dei due potesse fregiarsi della paternità della ricerca.

Non mancarono poi, all'epoca del Nobel nel 2008, rivalità anche 'internè con i colleghi del suo stesso istituto che parteciparono alla scoperta premiata con il Nobel. Negli anni, però, le posizioni di Montagnier si sono fatte sempre più controverse rispetto alla scienza e alla medicina ufficiale: da quelle sulla relazione tra vaccini e autismo, a quelle sullo stesso Aids, a quelle sulla cosidetta 'memoria dell'acquà principio alla base dell'omeopatia, fino al passato recente su Covid-19, infezione rispetto al quale ha sempre sostenuto, riguardo all'origine e alla diffusione del virus Sars-CoV-2, l'ipotesi di un complotto ad hoc.

Nel 2009, infatti, Montagnier non esitava ad affermare in un documentario americano che negava l'origine virale dell'Aids, che «un buon sistema immunitario» è in grado di lottare contro l'Hiv. Ciò nonostante il suo nome fosse il primo dell'articolo pubblicato sulla rivista 'Sciencè nel maggio del 1983, che descriveva per la prima volta un retrovirus umano trovato in tutti i malati di Aids. Nel 2010, a circa 80 anni, Montagnier, trasferitosi à Shanghai, in un colloquio con la stessa rivista riferiva di essere impegnato in studi sulle «onde elettromagnetiche prodotte dal Dna a contatto con l'acqua». Lavori da molti ritenuti «folli», che hanno finito per screditare il virologo agli occhi della comunità scientifica.

Il giallo della morte, il tweet del professore

Il giallo sul suo decesso è nato nel momento in cui il controverso sito francese France Soir ha annunciato la sua morte, notizia che però non era ancora confermata. «All'età di 89 anni (18 agosto 1932 - 8 febbraio 2022), il professor Luc Montagnier si è spento all'ospedale americano di Neuilly-sur-Seine. Il dottor Gérard Guillaume, uno dei suoi più fedeli collaboratori, ci ha confidato che se ne è andato in pace, circondato dai suoi figli», si leggeva ieri sul controverso articolo di France Soir. Sui social si moltiplicavano i messaggi di cordoglio, ma fino ad oggi nessuna fonte ufficiale né altri media francesi e internazionali avevano confermato la morte del virologo. 

 

Dopo il sito francese France Soir anche il professore francese Didier Raoult, oggi aveva però annunciato la morte di  Montagnier. «Luc Montagnier è morto. Perdiamo un uomo la cui originalità, l'indipendenza e le scoperte sull'Rna hanno permesso la creazione del laboratorio che ha isolato e identificato il virus dell'Aids»: scrive sul suo profilo Twitter il controverso professore dell'ospedale di Marsiglia che nei primi tempi della pandemia divenne popolarissimo per le sue ricette alternative nella cura del coronavirus a base di idrossiclorochina. Queste scoperte, prosegue Raoult, sono valse a Montagnier «la gloria, il Premio Nobel nonché l'inaudita ostilità dei suoi colleghi. L'attenzione portata alle sue ultime ipotesi fu sproporzionata», continua Raoult. 

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