Morto il 'fantasma di Kiev', pilota eroe dell'esercito ucraino: ha abbattuto oltre 40 jet russi

Morto il 'fantasma di Kiev', pilota eroe dell'esercito ucraino: ha abbattuto oltre 40 jet russi
Morto il 'fantasma di Kiev', pilota eroe dell'esercito ucraino: ha abbattuto oltre 40 jet russi
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Sabato 30 Aprile 2022, 08:59 - Ultimo aggiornamento: 2 Maggio, 11:12

Il maggiore Stepan Tarabalka, soprannominato "il fantasma di Kiev", è stato ucciso in battaglia in Ucraina. Il suo nome è stato rivelato solo dopo la morte, dopo che sul web era diventato famoso, osannato come un eroe per i tanti aerei russi abbattuti, si dice più di 40. Un uomo misterioso di cui non si conosceva l'identità, finché la notizia della sua morte - rivelata dal Times - non ha fatto il giro dei social.

Aggiornamento 2 maggio 2022 ore 11.10 Lo Stato Maggiore delle Forze Armate ucraine ha smentito tramite una dichiarazione ufficiale condivisa sui social la notizia della morte del "fantasma di Kiev" collegata alla scomparsa di Stepan Tarabalk: «L'eroe dell'Ucraina, Stepan Tarabalka, non è il fantasma di Kiev e non ha abbattuto 40 aerei».  Il comando dell'aviazione militare ucraina ha smentito la notizia rivelando che il personaggio non esiste e sostenendo che si tratta di un'immagine leggendaria creata dalla fantasia degli ucraini: «un’immagine collettiva dei piloti della 40a Brigata di Aviazione Tattica dell’Aeronautica Militare, che protegge il cielo della capitale».

Tarabalka, 29 anni, sarebbe stato ucciso il 13 marzo scorso: era stato insignito della medaglia dell'Ordine della Stella d'oro, il più importante riconoscimento militare. Ora elmetto ed occhiali del 'fantasma di Kiev' saranno messi all'asta a Londra. Il nome - o meglio, il soprannome - di Tarabalka è diventato una leggenda quando nei primi giorni di guerra il governo ucraino gli attribuì il merito di aver abbattuto ben sei jet russi.

Lo stesso governo di Kiev, pur senza svelare il suo volto, aveva postato una sua foto nella cabina del suo jet. «Fin dalla prima infanzia ha sempre sognato il cielo, di volare più in alto delle nuvole - ha detto la madre al Times - Guardava sempre i paracadutisti nelle loro esercitazioni aeree.

E correva nella loro direzione per cercare di vedere dove sarebbero atterrati».

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