Invasione di campo ai Mondiali rivendicata dalle Pussy Riot: «Ecco perché lo abbiamo fatto»

Francia-Croazia, l'invasione di campo rivendicata dalle Pussy Riot: «Ecco perché»
Francia-Croazia, l'invasione di campo rivendicata dalle Pussy Riot: «Ecco perché»
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Lunedì 16 Luglio 2018, 13:39 - Ultimo aggiornamento: 13:40

Si è conclusa con l'arresto immediato dei quattro protagonisti l'invasione di campo che ha avuto luogo ieri allo stadio Luzhniki, al 52' della finale dei Mondiali 2018 in Russia tra Francia e Croazia. I quattro invasori, due uomini e due donne vestiti da finti poliziotti, sono ancora trattenuti in una stazione di polizia nei pressi dello stadio, dove non è stato concesso loro neanche di mangiare e di bere.

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A darne notizia sono le Pussy Riot, una punk-band femminile russa che ha avuto molto seguito negli ultimi anni fino a diventare un vero e proprio collettivo e che ha rivendicato l'azione, spiegandone anche le motivazioni. Da sempre avverse al regime di Putin, le Pussy Riot hanno spiegato: «In occasione del undicesimo anniversario del grande poeta russo Dmitriy Prigov, vogliamo ricordare il suo impatto sulla cultura russa della nazione celeste: secondo Prigov, ci sono i poliziotti celesti, quelli che sono direttamente in contatto con Dio e accarezzano i fiori, e quelli terrestri, che reprimono con la violenza ogni mobilitazione. I poliziotti terrestri sono indifferenti di fronte allo sciopero della fame di Oleg Sentsov, dissidente ucraino e prigioniero politico in Russia».
 

 


Nel comunicato si legge ancora: «Il poliziotto celeste è un esempio per la nazione e protegge il sonno dei bimbi, quello terrestre fa del male a tutti, reprime gli oppositori politici e imprigiona le persone per i like e le condivisioni sui social. Il poliziotto terrestre, a differenza di quello celeste, teme i festeggiamenti. La Coppa del Mondo 2018 ci ha ricordato delle possibilità di aprire ai poliziotti celesti nella Grande Russia del futuro. Dopo l'invasione, chiediamo di rilasciare tutti i prigionieri politici, fermare gli arresti illegali alle manifestazioni, permettere il dibattito politico nel paese, non fabbricare accuse criminali e imprigionare le persone senza motivo».



I quattro invasori sono stati prontamente fermati da alcuni steward, eccezione fatta per un uomo che è stato letteramente steso dal difensore croato del Liverpool, Dejan Lovren. In alcuni comunicati successivi, diramati sui social, le Pussy Riot hanno poi spiegato: «I nostri quattro attivisti sono trattenuti da ieri pomeriggio e non è stato concesso neanche di vedere i propri legali. Al momento sono accusati di illeciti amministrativi».

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