Schiaffo a Macron, chi sono i due fermati: «Emarginati e ubriachi. Uno aveva armi e una copia del Mein Kampf»

Schiaffo a Macron, chi sono i due fermati: «Emarginati e ubriachi. Uno aveva armi e una copia del Mein Kampf »
Schiaffo a Macron, chi sono i due fermati: «Emarginati e ubriachi. Uno aveva armi e una copia del Mein Kampf​»
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Mercoledì 9 Giugno 2021, 12:19 - Ultimo aggiornamento: 12:58

Schiaffo ad Emmanuel Macron, chi sono i due fermati per l'aggressione al Capo dello Stato francese di ieri. Sia il colpevole dello schiaffo, Damien Tarel, sia l'amico Arthur, che stava filmando la scena, sono sempre interrogati in stato di fermo. In casa di Arthur, l'amico dello «schiaffeggiatore» che ha colpito ieri il presidente francese, gli inquirenti hanno trovato diverse armi da fuoco e una copia di 'Mein Kampf' di Adolf Hitler, secondo quanto reso noto dall'emittente CNews. 

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Si cerca di scavare nelle loro vite per comprendere l'origine del gesto. Tarel, secondo quanto trapela dalla procura di Valence - incensurato come l'amico - era attratto dall'estrema destra. Su YouTube era abbonato ad influencer come «Papacito», l'autore di un video in cui si spiega come uccidere un militante di sinistra, che nei giorni scorsi ha creato polemiche. Seguiva anche Julien Rochedy, ex presidente dei giovani del Front National, oltre che un gruppo affiliato ai cosiddetti «suprematisti bianchi».

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Inoltre, lo «schiaffeggiatore» - che ha accompagnato la sua aggressione gridando il motto usato in battaglia dagli antichi cavalieri Capetingi («Monjoie! Saint-Denis!») - è risultato essere presidente di un'associazione di arti marziali antiche nel suo paese, Saint-Vallier. Una sua foto su Instagram lo immortala vestito da antico cavaliere, con una lunga spada al fianco.

Stando a fonti vicine all'inchiesta, Tarel vive a casa della madre «in una specie di mondo parallelo fatto di giochi di ruolo e simulazioni di battaglie medievali». Insieme all'amico Arthur, vengono descritti come «emarginati», «disoccupati» ed «entrambi in stato di ebbrezza al momento dei fatti».

 

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