Lady D., 40 anni fa le nozze con Carlo senza lieto fine. Diana la prima vera influencer della storia

Lady D., 40 anni fa le nozze che cambiarono il volto alla monarchia britannica
Lady D., 40 anni fa le nozze che cambiarono il volto alla monarchia britannica
di Stefania Cigarini
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Mercoledì 28 Luglio 2021, 07:03 - Ultimo aggiornamento: 11:03

È stata l’ultima favola del Novecento, ma senza lieto fine. Domani (29 luglio) saranno i quarant’anni del matrimonio tra il principe Carlo d’Inghilterra - l’allora scapolo più ambito al mondo (riottoso agli sponsali) come erede della monarchia europea più longeva e potente - e lady Diana Spencer, virginale quarta figlia del Visconte Althorp, famiglia che “è” il gotha dell’aristocrazia britannica. Location, la cattedrale di San Paolo a Londra, perché Westminster era piccolina. 


A quella favola di fine secolo ci ha creduto (o voluto credere) quasi tutto il mondo: 750 milioni di spettatori in collegamento tv e 2000 invitati (dieci volte un’assemblea Onu). Tutti hanno voluto aderire a regole che sembravano strette già allora. Come la scelta di una consorte reale in base a criteri ferrei: lignaggio, illibatezza, understatement, totale accettazione dei millenari protocolli di corte, desiderio di esprimere un parere proprio vicino allo zero.Tutto, insomma, fuorché il primigenio innamoramento dei soggetti aventi causa.

Per quell’abito a clamoroso stile-bomboniera (palesemente approvato dagli anziani di corte), per quella carrozza dorata che non si è ri-trasformata in zucca dopo la mezzanotte, per quel principe un po’ sallucchione, ma tanto caruccio in alta uniforme, mezzo mondo ha voluto credere che fosse amore vero.

E un po’ ci hanno creduto anche loro, i due figli ne sono una testimonianza. La favola però, era già oltre il “tempo massimo” dei tempi. 


L’ingenua Diana tirò fuori, in un fiat, un carattere da (cuor di) leone. Tra confessioni choc, ritratti fotografici di Testino, una Fever night ballata con Travolta davanti a Reagan, l’abbraccio ai malati di Aids, gli abiti di Versace, l’impegno nella campagna contro le mine antiuomo, i giochi al parco acquatico con i figli, il rifiuto pubblico della favorita (Camilla), il divorzio milionario, i nuovi amori e i vecchi (presunti) amanti- James Hewitt, Hasnat Khan, Dodi Al-Fayed - fino al tragico epilogo sotto il ponte dell’Alma (31 agosto 1997).

È stata Diana - anche nell’involontario ruolo di icona consacrato dalla morte prematura - a consegnare la stantia monarchia britannica al Terzo millennio. Ovvero il bravo ragazzo William, preciso nel ruolo di futuro re. E Harry, nei necessari panni antitetici del “rascal” insieme alla “perfida” (o “supervittima”) Meghan: alla faccia di ogni Oprah Winfrey e di chiunque ci voglia cascare. Regalo della loro mamma, England Rose. Imparate influencer, imparate. 

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