Iraq, incendio nell'ospedale Covid: esplode bombola di ossigeno, almeno 64 morti e oltre 100 feriti

Iraq, incendio nell'ospedale Covid: almeno 64 morti e oltre 100 feriti
Iraq, incendio nell'ospedale Covid: almeno 64 morti e oltre 100 feriti
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Martedì 13 Luglio 2021, 12:37 - Ultimo aggiornamento: 14 Luglio, 14:51

Almeno 64 morti e oltre 100 feriti: è questo il bilancio, purtroppo ancora provvisorio, dello spaventoso incendio divampato all'interno di un ospedale Covid a Nassiriya, in Iraq.

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Il rogo si era originato ieri in un reparto Covid dell'ospedale Al-Hussein di Nassiriya. Secondo il portavoce del Dipartimento della Salute, Ammar Bashar, nel reparto erano ricoverati 63 pazienti.

Nasiriyah News Network ha invece riferito di 60 corpi trasportati al dipartimento di medicina legale, 30 dei quali non ancora identificati. Qui decine di persone cercano notizie dei propri cari. Le autorità non hanno ancora fornito indicazioni sulle cause dell'incendio, che secondo testimoni sarebbe stato provocato dall'esplosione di una bombola di ossigeno. Il premier Mustafa al-Kadhimi ha sospeso il capo del dipartimento della Salute di Dhi Qar, il direttore sanitario dell'ospedale e il capo della protezione civile.

 

Dopo l'incendio, sono partite immediatamente le prime operazioni di soccorso, per domare le fiamme e tentare di salvare pazienti e personale presenti nell'ospedale. Il bilancio sembra destinato ad aggravarsi e in Iraq cresce la rabbia per quanto accaduto. Questa mattina centinaia di persone sono scese in strada nella città meridionale di Nassiriya, luogo della tragedia consumatasi ieri sera e proseguita per tutta la notte. Alcuni manifestanti hanno eretto posti di blocco nei pressi di quel che rimane dell'ospedale Hussein, distrutto dalle fiamme. Familiari dei pazienti portati miracolosamente in salvo chiedono a gran voce che i loro cari vengano trasferiti quanto prima in un ospedale di eccellenza, finito di costruire di recente con fondi della Turchia e inaugurato dal premier Mustafa Kazimi ma ancora mai aperto. In rete appaiono numerose reazioni di ostilità contro la classe politica irachena, considerata da tempo e da più parti responsabile del collasso infrastrutturale, economico e finanziario del paese mediorientale più colpito dalla pandemia e dalle sue conseguenze.

Anche il presidente della Repubblica iracheno, Barham Saleh, ha puntato il dito oggi contro la corruzione nel Paese commentando la morte di almeno 60 persone nel rogo che ha distrutto l'unità Covid dell'ospedale al-Hussein di Nassiriya. «La catastrofe dell'ospedale al-Hussein e prima quella dell'ospedale Ibn al Khatib di Baghdad - ha scritto su Twitter -, è il prodotto della persistente corruzione e della cattiva gestione che non tengono conto della vita degli iracheni e che impediscono di riformare le istituzioni». Per l'Iraq, purtroppo, non si tratta di un fatto inedito: ad aprile, più di 80 persone erano morte nell'incendio di un ospedale Covid di Baghdad.

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