Un trauma che ha segnato in modo drastico la vita di un'intera famiglia. E' quanto accaduto in Inghilterra, dove una ragazza di 12 anni ha perso la vita durante una gita scolastica: i suoi genitori sono rimasti talmente traumatizzati da perdere lavoro e casa di famiglia.
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A riportare la vicenda è il The Sun, che racconta come Jess, una ragazzi di 12 anni sia annegata in un lago durante una gita scolastica in Francia nel 2015. Di seguito, il padre Tony Lawson e sua moglie Brenda non hanno avuto più pace. Si legge, che dopo la morte della piccola, la madre abbia creato in camera sua un nido con i vestiti di Jess, dove rifugiarsi nei momenti di sconforto, rimanendone avvolta per cinque mesi di fila.
Intanto, l'attività dei traslochi di Tony, nello Yorkshire, è fallita perchè i clienti evitavano epslicitamente di disturbarlo in un momento così buio. A questo, si è aggiunto anche il mutuo che la famiglia non è riuscita a portare a termine, per cui hanno deciso di trasferirsi in Portogallo, dove vivono attualmente, e di lì ricominciare.
«Eravamo una famiglia normale - dichira il padre - Avevo un'attività di successo e una bella casa a Kirk Ella, mia moglie era un'impiegata pubblica da 30 anni.
E' stata proprio Brenda, la madre, ad avanzare l'idea di trasferirsi in Portogallo, dove hanno comprato una roulotte e lottano tutti i giorni per sopravvivere.
«Viviamo in modo semplice - afferma Tony - alla giornata. Mia figlia è morta durante una gita scolastica, ma mai nessuno ha chiesto scusa: stiamo ancora aspettando risposte».
La dinamiche della morte della piccola Jess sono nelle mani del tribunale francese che sta ritardando le idnagini del caso, causa pandemia in corso.
Inizialmente, i genitori sono stati avvisati dalla scuola con una telefonata in cui si comunicava che Jess si era fatta male ma era viva. Ma, preoccupati, i genitori hanno chiamato l'ospedale dove la piccola era ricoverata e il medico ha detto loro di «precipitarsi sul luogo perchè estremamente grave e che non potrebbe vivere per troppo tempo ancora».
La mattina seguente, tutta la famiglia ha preso un volo per raggiungere Jess in Francia, ma in aeroporto gli agenti della British Transport Police hanno comunicato loro il decesso.
«Non abbiamo avuto spiegazioni, nè scuse dalla scuola - dice Tony -. Siamo stati ignorati». E parlando dell'associazione fondata per la figlia aggiungo: «Quasi tutto quello che facciamo è per Jess. Non vediamo l'ora di trovare risposte e poi per noi sarà tutto finito».