I talebani: «Le donne non possono fare i ministri, devono stare a casa e fare figli»

I talebani: «Le donne non possono fare i ministri, devono stare a casa e fare figli»
I talebani: «Le donne non possono fare i ministri, devono stare a casa e fare figli»
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Venerdì 10 Settembre 2021, 13:22 - Ultimo aggiornamento: 11 Settembre, 13:19

Non è e non sarà facile la situazione delle donne in Afghanistan sotto il regime dei talebani. Il portavoce Sayed Zekrullah Hashim, dopo la bufera degli ultimi giorni e il divieto alle donne di fare sport, e la formazione del governo composto da soli uomini, ha illustrato in maniera eloquente il pensiero dei talebani sulla questione. «Una donna non può fare il ministro - ha detto in un'intervista alla rete afgana Tolo News -. È come se le mettessi sul collo un peso che non può sostenere. Non è necessario che le donne siano nel governo, loro devono fare figli». «Le donne che protestano non rappresentano tutte le donne afghane», ha aggiunto il portavoce.

I talebani intendono invitare delegazioni di alto livello dalla Cina e dalla Russia in Afghanistan e sperano anche che delegazioni afghane di alto livello possano visitare Pechino e Mosca, ha detto invece il portavoce per i media internazionali, Suhail Shaheen, in un'intervista al Global Times, sottolineando che «poiché il nuovo governo è stato appena annunciato, l'invito non è stato inviato ma è già all'ordine del giorno».

Il portavoce ha affermato che l'ambasciata, i diplomatici e i cittadini cinesi a Kabul «sono al sicuro» e a tutti è stata fornita «la sicurezza di cui hanno bisogno 24 ore su 24. Se hanno qualche preoccupazione, siamo pronti ad ascoltarle e ad affrontarle. Inoltre, quando le nostre forze sono entrate a Kabul, eravamo in contatto con l'ambasciata cinese e i suoi diplomatici 24 ore su 24. Stavamo fornendo loro strutture e garanzie». Il portavoce ha espresso ancora una volta la volontà di partecipare alla Belt and Road Initiative (BRI), la 'nuova Via della Seta' lanciata dalla Cina.

In questo momento, Shaheen ha detto di sperare che Pechino si faccia avanti e aiuti il popolo afghano fornendo assistenza umanitaria.

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