Draghi da Zelensky: «Tutti vogliamo la pace, ma qui devono potersi difendere»

Draghi da Zelensky: «Tutti vogliamo la pace, ma qui devono potersi difendere»
Draghi da Zelensky: «Tutti vogliamo la pace, ma qui devono potersi difendere»
di Giammarco Oberto
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Venerdì 17 Giugno 2022, 06:00 - Ultimo aggiornamento: 13:35

Il benvenuto di Kiev: le sirene di allarme antiaereo hanno cominciato a suonare non appena Draghi, Scholz e Macron - i tre più importanti leader della Ue - hanno raggiunto l’albergo in centro per riposarsi un attimo dopo il viaggio in treno durato tutta la notte.

Una missione estenuante - anche pericolosa - dall’altissimo valore simbolico, che Macron ha riassunto così, appena le delegazioni sono arrivate in stazione: «Siamo venuti per inviare un messaggio di unità europea verso tutti i cittadini ucraini. Un messaggio di sostegno perché le prossime settimane saranno molto difficili». I leader hanno voluto vedere di persona uno dei luoghi simbolo dei massacri di civili, Irpin. Guardano la carcassa di un’auto sforacchiata dai proiettili, «dentro c’era una donna». Osservano in silenzio i monconi di palazzi bombardati. Al palazzo presidenziale di Kiev li aspetta Zelensky, in maglietta verde oliva. Qui al terzetto si unisce anche il presidente romeno Iohanniss. «Apprezziamo la vostra solidarietà con la nostra nazione e il nostro popolo» li ha accolti il presidente ucraino.

«Spero non parlino solo di armi», commentava intanto da Mosca il portavoce del Cremlino Peskov.

Ma richieste di nuove armi non ci sono state: Zelensky ha spiegato la situazione del campo di battaglia. «Ha descritto una situazione che sta diventando critica - ha detto poi Draghi - le armi sovietiche stanno finendo le munizioni e le nuove armi necessitano di addestramento. I vari Paesi Nato forniscono questo addestramento, ma ci vuole tempo». Secondo Draghi, una pace all’orizzonte ancora non si vede: «Vogliamo che si fermino le atrocità. Vogliamo la pace. Ma l’Ucraina deve potersi difendere, e sarà lei a scegliere la pace che vuole». In primis, «le condizioni che Kiev pone oggi è l’integrità territoriale». «Il messaggio più importante della nostra visita - ha detto Draghi nella conferenza stampa congiunta - è che l’Italia vuole l’Ucraina nell’Ue, vuole che abbia lo status di candidato e sosterrà questa posizione nel prossimo Consiglio europeo».

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