Oslo: uomo spara sulla folla prima del Gay Pride, due morti

Arrestato un 42enne di origini iraniane. Annullato il Gay Pride

Oslo: uomo spara sulla folla prima del Gay Pride, due morti
di Redazione web
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Sabato 25 Giugno 2022, 22:52 - Ultimo aggiornamento: 22:57

Morte e terrore nel centro di Oslo, dove un uomo ha sparato a raffica sulla folla fuori da un locale gay e ucciso due persone alla vigilia del Gay Pride, nel cuore dell'Europa più prospera e tollerante.

La capitale norvegese è in stato di allerta massima, anche se l'attacco, che ha ferito altre 21 persone - almeno la metà delle quali con ferite gravi anche se non in imminente pericolo di vita - è dato come fatto concluso: «un atto di terrorismo di matrice islamista» di un lupo solitario, arrestato poco dopo. L'attacco è iniziato poco dopo l'una di notte.

L'uomo è stato visto estrarre le armi da uno zaino nero e iniziare a sparare: prima davanti al London Pub, un locale frequentato dalla comunità Lgbtq+, poi si è spostato davanti al vicino Herr Nielsen Jazz Club dove ha di nuovo aperto il fuoco e infine fuori, davanti a un fast food. La polizia è stata allertata alle 01.14. La fuga dell'attentatore è durata circa cinque minuti: la polizia, grazie anche alla collaborazione dei testimoni, ha fermato un 42enne con precedenti penali per minacce e violenze, associati a problemi mentali, e seguito dall'antiterrorismo dal 2015 perché sospettato di radicalizzazione nell'islamismo estremista. Si tratta di un cittadino norvegese di origini curdo-iraniane, che i media norvegesi identificano con il nome di Zaniar Matapour, emigrato nel Paese scandinavo da bambino. I servizi segreti interni norvegesi Pst, che hanno competenza per l'antiterrorismo, hanno classificato l'attacco come atto terroristico, un crimine d'odio diretto contro gli occidentali ma in particolare contro la comunità Lgbtq+, sebbene commesso da un lupo solitario, probabilmente non collegato ad alcuna rete del terrorismo islamico. Il pubblico ministero Christian Hatlo in una conferenza stampa a Oslo, citato dall'emittente pubblico norvegese Nrk, ha detto che l'uomo arrestato, a cui sono state trovate addosso le armi, «è accusato di omicidio premeditato, tentato omicidio e atti di terrorismo». «Abbiamo motivo di pensare che si sia trattato di un crimine d'odio. Ma si tratta di una delle possibili ipotesi», seppure la più pesante, perché «non è ancora chiarito se il bersaglio fossero proprio gli omosessuali e il Gay Pride o se i moventi fossero altri», ha detto Hatlo.

Secondo la descrizione di alcuni testimoni, l'uomo «sembrava molto determinato su come prendere di mira», ha detto una testimone, citata dai media. Ma la polizia intende chiarire anche i problemi mentali dell'uomo: «Dobbiamo ripercorrere al completo la sua storia clinica», visti i precedenti. Su consiglio della polizia, in un clima arroventato, la comunità Lgbtq+ ha deciso di annullare il Gay Pride, che era previsto nel pomeriggio.

Ma dalla festa cancellata nel sangue è nata una marcia spontanea di protesta di alcune migliaia di persone che hanno voluto ribadire di non sentirsi intimidite: «Wère queer, wère here, we won't disappear», hanno scandito coloro che avrebbero dovuto partecipare alla festa annullata. «Trovo che sia fantastico - ha detto un manifestante sulla cinquantina descritto dall'Afp come »sconvolto« - che si sia fatta questa marcia, altrimenti avrebbe vinto lui», il terrorista.

«Gli Stati Uniti condannano fermamente questo atto di terrore. Siamo solidali con le famiglie delle vittime, la variegata e forte comunità LGBTQI+ di Oslo, la Norvegia, nostro alleato della Nato, e tutti coloro che sono stati devastati da questo atto insensato». Lo riferisce il consigliere per la sicurezza nazionale Usa in un nota. «Gli Stati Uniti sono in contatto con il governo norvegese e si sono offerti di fornire assistenza. Rimaniamo impegnati a collaborare con la Norvegia per promuovere un mondo più equo e giusto per tutti, libero da violenza e discriminazione», ha sottolineato Sullivan. 

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