Tre settimane dopo l'attentato davanti alla ex redazione di Charlie Hebdo, un professore della banlieue di Parigi «colpevole» agli occhi della jihad di aver fatto lezione in classe mostrando le caricature di Maometto, è stato decapitato davanti alla sua scuola, nella banlieue di Parigi. Subito dopo, l'assalitore - 18 anni, nato a Mosca, di origine cecena - si è diretto verso i poliziotti subito accorsi. Probabilmente con un giubbetto esplosivo sotto la giacca e il coltello insanguinato ancora in mano, non si è fermato all'alt e gli agenti lo hanno abbattuto. Nella notte nove persone sono state fermate e interrogate. Tra loro ci sono i genitori di uno studente del liceo in cui lavorava la vittima.
Il presidente Emmanuel Macron, accorso sul posto dell'assassinio, è apparso molto emozionato ed ha parlato di «chiaro attentato terrorista islamico». «ll terrorista - ha detto il presidente - ha voluto abbattere la Repubblica nei suoi valori, i Lumi, la possibilità di fare dei nostri figli dei cittadini liberi». «Faremo quadrato, non passeranno, l'oscurantismo e la violenza non trionferanno».
L'omicidio è avvenuto attorno alle 17 davanti alla scuola media del Bois d'Aulne a Conflans Saint-Honorine, a nord di Parigi.
Il 5 ottobre, alcuni genitori di studenti del professore, si erano lamentati con la scuola per la lezione tenuta in classe, con l'insegnante che - parlando della libertà d'espressione - ha mostrato le caricature di Maometto all'origine di tutte le minacce della jihad contro la Francia dai tempi della strage alla redazione di Charlie Hebdo, nel gennaio 2015. Tre settimane fa, prima dell'attacco davanti alla ex redazione del settimanale (due i feriti per mano di un ragazzo pachistano), il giornale satirico aveva ripubblicato le vignette per celebrare l'apertura del maxiprocesso ai fiancheggiatori dei killer del 2015. Su Youtube un genitore ha anche pubblicato un video con il racconto di una ragazzina allieva del professore, che racconta la lezione «incriminata».
Secondo le sue parole, l'insegnante ha chiesto agli studenti musulmani se volevano uscire prima di mostrare le caricature di Maometto, che avrebbero potuto impressionarli. Il professore era stato minacciato ed aveva sporto denuncia in commissariato. Le indagini sono ora affidate alla procura antiterrorismo, Charlie Hebdo ha espresso il suo «orrore e sdegno» per «l'assassinio di un insegnante da parte di un fanatico religioso». La situazione è molto tesa nella capitale francese, che da mezzanotte piomba nella sua prima notte di coprifuoco. Macron, dopo essersi precipitato subito dall'Eliseo alla cellula di crisi del ministero dell'Interno, si è diretto sul posto accompagnato da diversi ministri del governo. Dall'aeroporto, è arrivato sul luogo del delitto anche il ministro dell'Interno, Gérald Darmanin, che ha interrotto una visita di lavoro in Marocco per rientrare a Parigi.
In un tweet, Marine Le Pen ha immediatamente denunciato una «barbarie insostenibile», puntando il dito contro il «fondamentalismo islamico» che «porta la guerra». «È con la forza che dobbiamo cacciarlo lontano dal nostro Paese», ha aggiunto. I deputati in Assemblée Nationale si sono alzati tutti in piedi per denunciare «l'abominevole attentato». Jean-Michel Blanquer, ministro dell'Educazione, ha scritto in un tweet che «questa sera è la Repubblica ad essere attaccata con l'ignobile assassinio di uno dei suoi servitori, un professore. Unità e fermezza sono le sole risposte di fronte alla mostruosità del terrorismo islamista».